INFLAZIONE NEGATIVA: A LECCO
PREZZI AL CONSUMO ANCORA FERMI. INDICE DI LUGLIO -0,1%

PREZZILECCO – Quinto mese consecutivo d’inflazione negativa a Lecco, e il dato di luglio conferma quello registrato il mese scorso (- 0,4%). Negativa anche la variazione congiunturale dell’indice dei prezzi (- 0,1), valore già verificato nei mesi di gennaio e marzo.

A livello nazionale la variazione dell’indice annuale è prossima allo zero e si riduce ulteriormente (+ 0,1%); a livello mensile, invece, la variazione è negativa per un decimo di punto. L’indice dei prezzi locale (base 2010=100) si attesta a 106,2, quello nazionale a 107,5; il differenziale tra i due indici resta stabile e risulta pari a 1,3 (tav.2).

Il confronto a livello regionale, solo con le città che fanno anticipazione e di cui si conoscono già i valori provvisori, evidenzia che oltre alla città di Lecco, anche Varese registra inflazione negativa e pari a quella locale. Como segna una contrazione (- 0,3%); e Bergamo e Cremona hanno una variazione annua negativa di due decimi di punto; Milano registra una variazione nulla; solo Brescia registra inflazione positiva (+ 0,2%). Tutte le variazioni registrate confermano il trend di rallentamento già registrato nei mesi precedenti.

Il confronto con la variazione rispetto al mese precedente (congiunturale) evidenzia valori positivi per tutte le città ad eccezione di Lecco e Milano (- 0,3% è la variazione di quest’ultima). La variazione più alta è quella di Brescia (+ 0,3%) seguita dalla variazione di Varese (+ 0,2%).

La classifica nazionale delle variazioni annuali (variazione tendenziale) in ordine crescente vede Rimini al primo posto (- 0,6%) seguita da Verona (- 0,5%) e subito dopo da Lecco, Novara, Torino e Varese (- 0,4%). In fondo alla classifica, con la variazione maggiore si colloca Bolzano (+ 1,1%), preceduta da Cagliari e Palermo (entrambe + 0,8%). Tre sono le città che hanno registrato inflazione nulla e che pertanto hanno i prezzi allo stesso livello del luglio scorso: Milano, Terni e Genova. Il confronto con le variazioni congiunturali mostra Lecco a metà graduatoria in compagnia di altre 8 città. Il valore più basso è stato registrato da Firenze (- 0,7%), quello più alto da Verona (+ 0,7%) (tav.1).

 

Di seguito viene riportato un breve commento sulle variazioni degli indici dei prezzi al consumo, registrate nel territorio locale, con riferimento al mese di luglio 2014.

Questi i prodotti, a rilevazione locale e non centralizzata, che hanno avuto le peggiori variazioni e quelli che hanno registrato, invece, le migliori diminuzioni di prezzo rispetto al mese precedente:

I PEGGIORI TRE

  • Sottilette                       + 6,9%
  • Scarpe sportive uomo  + 5,7%
  • Crema per il corpo        + 4,9%

I PEGGIORI TRE (ortofrutta + ittici)

  • Cavoli verza         + 8,3%
  • Limoni                  + 5,8%
  • Crostacei freschi  + 4,7%

I MIGLIORI TRE                                                                   

  • Lavaggio piumone letto       – 12,9%
  • Gas di rete uso domestico  – 6,6%
  • Bacinella                             – 6,4%

I MIGLIORI TRE (ortofrutta + ittici)

  • Susine                 – 42%
  • Fagiolini              – 30,8%
  • Poponi – meloni  – 22,7%

CARBURANTI

  • Gasolio per auto  + 0,8%
  • Benzina verde     + 1,2%
  • Gas GPL             + 0,6%

 

In dettaglio, l’analisi per capitoli suggerisce le seguenti considerazioni (in parentesi sono indicate la variazione congiunturale e la variazione tendenziale dell’indice dell’intera divisione di spesa):

Alimentari e bevande analcoliche (- 0,7%, – 0,6%). Confermata la contrazione dei prezzi dei prodotti appartenenti alla divisione in esame come già anticipato nella nota pubblicata pochi giorni fa “Alimentari a Lecco: nel 2014 prezzi in retromarcia”. L’indice del comparto alimentari e bevande si attesta a 107,9 e si riduce di sette decimi di punto rispetto all’indice di giugno e dello 0,6% rispetto all’indice di luglio 2013. Nei punti di rilevazione monitorati, oltre ad iniziative sempre più frequenti di calo dei prezzi dedicate a particolari classi di prodotto, anche le promozioni sui prodotti vengono effettuate per più mesi consecutivi e, pertanto, contribuiscono al calo del prezzo (per metodologia di rilevazione le promozioni vengono acquisite solo a partire dal quarto mese ininterrotto di sconto). La classe “pane e cereali” presenta variazione nulla. All’interno della stessa solo qualche correzione di prezzo, ma nessuna di particolare rilevanza. Solo i cracker registrano una diminuzione di quasi un punto e mezzo, ma lo stesso non incide particolarmente sull’indice di prodotto che si attesta poco sotto il livello base. Altro aumento pari a mezzo punto percentuale dell’indice della classe “carni” che conferma la ripresa dei prezzi del comparto (variazione cumulata giugno e luglio + 1%); gli stessi, sono diminuiti di oltre tre punti nei primi mesi dell’anno. Molteplici i prodotti in aumento (petto di pollo e petto di tacchino, carne fresca di suino con osso e senza osso, salsiccia), ma nonostante questo gli indici dei singoli prodotti non raggiungono il livello base (100). Intensa riduzione per coniglio fresco (- 5%) il cui indice si attesta a circa 25 punti in meno rispetto a quello d’inizio anno e la cui contrazione è da imputare al surplus di offerta nazionale. Per quanto riguarda i salumi ci sono da segnalare variazioni di segno più per prosciutto crudo, prosciutto cotto e salame (affettati in confezione), segno meno per pancetta. Leggera variazione di segno meno per i prodotti della classe “latte, formaggi e uova”

(- 0,1%).  Riduzione del prezzo del latte a lunga conservazione, gorgonzola e taleggio. Segno alterno per yogurt (aumenta quello probiotico e diminuisce quello normale). Aumento per grana padano e fontina, anche se la variazione di prezzo registrata nel mese di luglio riporta i prezzi dei prodotti al livello base. Per stracchino, sottilette e formaggio spalmabile in confezione, invece, si segnala un aumento che porta l’indice di prezzo sopra il livello base. Segno più per “olii e grassi” (+ 0,6%). Nel mese di luglio si registra un certo recupero del forte calo registrato nel mese precedente, in particolare per olio di semi di girasole. La classe “zucchero e confetture, cioccolato e dolciumi” registra una variazione nulla. Diminuzione consistente per zucchero, aumento per miele e vaschetta di gelato. La classe “caffè, tè e cacao” segna un aumento di tre decimi di punto, da imputare alla variazione di segno più del caffè tostato il cui prezzo è diminuito molto nei mesi scorsi e il cui indice è ancora inferiore a quello base (96). Segno meno per caffè decaffeinato. Fortissima contrazione di prezzo per la “Frutta” (- 9,6%) il cui indice di classe si attesta a 83, quasi 20 punti in meno rispetto a quello di dicembre 2013. I prodotti rilevati registrano variazioni di segno meno superiori ai 10 punti, solo qualche prodotto registra un aumento (limoni, mele e ananas). Con questa variazione l’indice della frutta risulta inferiore anche a quello dei “Vegetali” (indice 88). Nonostante la riduzione di prezzo dell’indice della classe in esame (- 3,1%) la stessa presenta al suo interno, oltre alla stragrande maggioranza di prodotti in diminuzione, anche una certa quantità di prodotti con segno più o comunque stabili. L’indice della classe “prodotti ittici” evidenzia una contrazione di prezzo di quasi mezzo punto. Aumento per pesce fresco di mare di pescata e crostacei freschi diminuzione per filetti di acciughe e molluschi (freschi e surgelati). Aumento di circa un punto per la classe “Acque minerali, bevande analcoliche”. Segno più per acqua minerale e bevanda gassata al gusto di cola e diminuzione per aranciata che recupera leggermente il forte aumento dei mesi scorsi e il cui indice si attesta a 118 e reintegratore energetico che invece presenta un indice inferiore a quello base.

Bevande alcoliche e tabacchi (nulla; + 0,5%). Continua l’aumento di birre (sia nazionali che estere) registrato anche nel mese di giugno. Variazione di segno più anche per vino di qualità. Forte riduzione di prezzo per vino spumante (- 6%) e più contenuta per liquore dolce. I “tabacchi” non registrano variazioni.

Abbigliamento e calzature (nulla; + 0,9%). Stabili i prodotti della divisione ad eccezione delle scarpe sportive da uomo che aumentano di oltre 5 punti e per scarpe da ginnastica e calze da bambino, che invece diminuiscono. Variazione di segno meno anche per i servizi di lavanderia per articoli di abbigliamento.

Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (- 2,7%; – 6,5%). Forte contrazione congiunturale della divisione da imputare al calo del gas (sia in bombole che di rete per uso domestico) e della tariffa dei rifiuti solidi. Aumento per il gasolio da riscaldamento.

Mobili, articoli di arredamento, servizi per la casa (- 0,4%; + 1%).  La contrazione rispetto al mese di giugno è da attribuire ai prodotti appartenenti alla classe “Cristalleria, stoviglie e utensili domestici” (- 1,9%); per i “Piccoli utensili e accessori vari” (- 0,5%) per i “Beni non durevoli per la casa” (- 0,4%) e per i “Servizi per la pulizia e la manutenzione della casa” (- 0,7%).

Servizi sanitari e spese per la salute (- 0,1; + 2,2%). La classe dei “prodotti farmaceutici” registra ancora una leggera diminuzione (- 0,3%) dovuta al calo di alcuni medicinali.

Trasporti (+ 1,4%; + 1,6%). L’aumento di quasi un punto e mezzo rispetto al mese di luglio è da attribuire alla variazione di segno più dei “carburanti” che incorpora le seguenti variazioni: benzina verde + 1,2%; gasolio + 0,8% e gas gpl + 0,6%. Forte incremento di prezzo per il trasporto aereo passeggeri (in ordine di variazione: intercontinentale; europeo e nazionale) e per il trasporto marittimo. Le variazioni sono da imputare a fattori di natura stagionale. Di contro c’è da segnalare la contrazione del prezzo del trasporto passeggeri su rotaia da ascrivere al trasporto nazionale in quanto quello regionale è stabile.

Comunicazioni (- 0,1%; – 9,8%).  Leggera riduzione di prezzo per la divisione in oggetto rispetto al mese di giugno (- 0,1%). La variazione rispetto al luglio 2013 invece è pari al 10%. L’indice dell’intera divisione (base dicembre 2010) si attesta a 82,8 pertanto la variazione è di quasi 20 punti percentuali, è di 4 punti quella registrata nel 2014.

Ricreazione, spettacoli, cultura (+ 0,6; + 0,6%). Ancora una variazione di segno più per l’indice della divisione. Per quanto riguarda i prodotti tecnologici si registra un aumento di 2 decimi di punto per “apparecchi di ricezione, registrazione e riproduzione di suoni e immagini” (aumenta l’e-book readers e diminuiscono lettore MP3 e impianto HIFI). Contrazione di prezzo per gli “apparecchi per il trattamento dell’informazione” (- 3,5%) a causa principalmente della contrazione del prezzo del monitor LCD, del tablet PC e del notebook e per gli “apparecchi fotografici e strumenti ottici” (- 0,4%). L’aumento di prezzo degli “articoli di cartoleria e materiale da disegno” (+ 0,9%) cumulato con quelli registrati nei mesi scorsi porta l’indice di classe ad attestarsi a 103,5. L’aumento dei “pacchetti vacanza” (+ 10%) è da attribuire in maniera più marcata ai pacchetti nazionali rispetto a quelli internazionali. Aumento anche per la classe “servizi ricreativi e sportivi“ che era rimasta stabile sino al mese scorso.

Istruzione (nulla; nulla). Nessuna variazione da segnalare.

Servizi ricettivi e di ristorazione (+ 0,2%; + 0,7%). Variazione di segno più per i “servizi di alloggio” (+ 0,5%) che sommata a quella già registrata nei mesi precedenti porta l’indice della classe a 107; aumento il prezzo di agriturismo e campeggio e diminuisce quello della camera di albergo.

Altri beni e servizi (- 0,1; – 0,7%). Leggera riduzione per la divisione rispetto al mese di giugno (- 0,1%); pochi i prodotti che registrano una variazione di prezzo rispetto a quanto rilevato di solito.