JIHAD/IL PUGILE DI VALMADRERA
ERA PRONTO PER UN ATTENTATO.
LA COPPIA ARRUOLATA NELL’ISIS

questura lecco antiterrorismo 3LECCO – Vive a Lecco, in via Panigada, la coppia lecchese di origini marocchine pronta a partire per arruolarsi nelle milizie dell’Isis. Lui, cittadino italiano di Valmadrera, sarebbe Abderrahim Moutaharrik, 28 enne, atleta di livello nella boxe thailandese. La moglie, la 26enne Salma Bencharki, si sarebbe trasferita dalla Valsassina dopo il matrimonio e stava per ottenere al cittadinanza.

I due si preparavano a raggiungere i territori occupati dallo Stato Islamico portando con loro i due figli, una bambina di 2 anni e un maschio di 4, ora affidati ai nonni paterni, che come quelli materni hanno sempre espresso posizioni contrarie nei confronti dell’integralismo islamico.

MOUTAHARRIK Abderrahim - classe 1988“Approfondendo le attività della famiglia Koraichi – spiega il responsabile della Digos di Lecco, Nera partita verso la regione siro-irachena nel febbraio 2015, ci siamo imbattuti in una serie di loro contatti, tra cui Abderrahim Moutaharrik che abbiamo capito subito essere una personalità rilevante. Moutaharrik, oltre a ed essere amico di Koraichi fin dall’adolescenza, aveva cominciato a esprimere apertamente solidarietà con le posizioni radicali dell’Isis, pubblicandone la bandiera e altri simboli su Facebook; indagando abbiamo scoperto che combatteva come pugile in importanti incontri nazionali e internazionali per una palestra di Lugano, dove avrebbe stretto amicizia con  Abderrahmane Khachia (classe 1993), fratello di Oussama Khachia, espulso dall’Italia nel gennaio 2015 e poi morto in Siria da foreign fighter”.

Nei mesi successivi alla partenza di quest’ultimo tanto il fratello minore quant Moutaharrik e la moglie Salma hanno cominciato a radicalizzare le proprie posizione jihadiste. Come emerge dal video mostrato in conferenza stampa,  Moutaharrik ha una forte aggressività che però sa controllare molto bene, tant’è che non emerge negli altri aspetti della sua vita. Vita molto regolare, che ruota attorno alla famiglia e al suo lavoro di operaio metalmeccanico presso una trafileria valmadrerese, dove il soggetto era considerato dal datore e dai colleghi molto valido.

BENCHARKI Salma“A settembre – prosegue il capo dello Digos – matura la scelta: cambia completamente il suo approccio verso l’Islam radicale adottando un atteggiamento che noi definiamo di dissimulazione, smette anche di frequentare la palestra svizzera. Non si interrompono però i rapporti con la famiglia Khachia: dopo la morte di Oussama  Moutaharrik dedica ai genitori e al fratello una poesia, cedendo per un attimo all’atteggiamento di distacco che aveva mantenuto in queste settimane”. Proprio questo piccolo passo falso spinge i poliziotti a intensificare i controlli su  Moutaharrik e la moglie Salma Bencharki.

Entrambi infatti, senza segreti tra loro e comunicando sempre in maniera ferma e pacata, hanno intrapreso decisi il percorso per arruolarsi come combattenti nella zona controllata dall’Isis. Pianificano i loro spostamenti, prevedendo di viaggiare verso la regione siro-irachena in auto, per non incorrere in controlli di polizia, raccolgono fondi e intessono una serie di contatti. E proprio la moglie procura a Moutaharrik tramite la sorella di Koraichi la Taqyia: si tratta di un concetto della cultura sciita che però hanno fatto proprio anche i sunniti integralisti presenti in occidente, che consiste nell’autorizzazione a commettere peccati per potersi nascondere. Ed è proprio dalla Siria che arriva Moutaharrik questo accreditamento, assieme ad una serie di messaggi di “incitamento”, che vengono accolti con un atteggiamento di completa e convinta adesione alla causa, ben lontana da forme di convincimento e indottrinamento.

Kachia e Moutaharrik a Lecco“In uno degli ultimi messaggi – prosegue Domenico Nera – Moutaharrik era stato apertamente invitato ad agire sul territorio italiano e lui si era detto assolutamente disposto, con l’unica condizione di sapere in salvo dai ‘cani infedeli’ – le autorità italiane – la moglie e i figli. Abbiamo capito che era necessario intensificare i controlli e velocizzare le procedure per trarre in arresto la coppia. Grazie alla collaborazione dei Servizi di sicurezza interna e della direzione centrale della polizia, abbiamo così arrestato questa mattina Abderrahim Moutaharrik mentre si recava sul luogo di lavoro e la moglie invece nella loro casa“.

“È stata un’operazione di rilievo non indifferente – conclude il questore Gabriella Ioppolo – sia per la rapidità con cui è stata condotta sia per il reato indagato: associazione con finalità di terrorismo internazionale. Abbiamo arrestato delle persone che si stavano arruolando nell’Isis per commettere atti terroristici sia all’esterno sia all’interno della Siria e purtroppo anche in Italia.”.

Manuela Valsecchi

 

jihad antiterrorismo bambini

Dalla Procura di Milano questa mattina:

BLITZ ANTITERRORISMO NEL NORD: 
IDEE DI ATTENTATI AL GIUBILEO 
E RECLUTAMENTO DI BAMBINI