LA DITTATURA ARGENTINA RIVIVE
A PALAZZO DELLE PAURE

immagimondo argentina (4)LECCO – Il periodo della dittatura argentina ricostruita a Palazzo delle Paure, nell’ambito di Immagimondo, il festival di viaggi, luoghi e culture promosso dall’associazione Les Cultures.

Marzia Anna Rosti, docente di Storia dell’America latina all’Università degli Studi di Milano, davanti a un nutrito pubblico ha ripercorso l’excursus storico–politico degli anni compresi fra la dittatura militare (1976) e la transizione alla democrazia (1982), soffermandosi sulla violazione dei diritti umani, sul dramma dei desaparecidos e sul rapporto fra verità, giustizia e impunità, concludendo che in ogni situazione post didattoriale, la democrazia non riesce a smarcarsi dal passato e instaurare la riconciliazione fino a quando gli autori di fatti efferati non vengono processati e condannati.

immagimondo argentina (12)A fare gli onori di casa il presidente dell’associazione Giorgio Redaelli che oltre a ringraziare la relatrice ha ricordato ai presenti la mostra allestita fino al 7 dicembre, sempre al Palazzo delle Paure, intitolata ‘La Patagonia di padre De Agostini’. ”Per chi lo volesse, il 28 novembre ci sarà una visita guidata con il curatore della mostra” – ha ribadito, dando poi la parola alla protagonista della serata.

Un racconto, quello esposto dalla storica Rosti, punteggiato e sostenuto dalle immagini dell’epoca, alcune tratte dai giornali argentini, altre tratte dall’iconografia ufficiale della dittatura argentina: ”Un aspetto che mi ha colpito di questo periodo – ha affermato Marzia Anna Rosti – è la tattica della desapariciòn, la sparizione, e il fatto che i militari non dichiareranno mai l’esistenza dei desaparecidos, ammetteranno qualcosa solo nel ‘79, poi fino a quando non lascieranno il potere non ammetteranno mai che le persone scomparse sono da considerarsi morte. Questa è una tattica di governo e di controllo sociale, capace di spaventare la popolazione.
Mi ha colpito molto la forca dei movimenti di protesta e la maniera con la quale sono riusciti a scardinare le impunità; l’Argentina è uno dei pochi Paesi che ha cercato di processare i militari non appena è caduta la dittatura, è bello come si sia cercato di fare giustizia e verità”.

immagimondo argentina (3)Durante il suo intervento la doente ha poi sottolineato alune affinità tra Argentina e Spagna:”Alcuni sostegono che per guardare avanti non bisogna fare i conti con il passato. Io penso che da una parte sia vero perché altrimenti continui sempre a tornare su determinati temi, ma d’altra parte credo sia importante ricordare e punire i colpevoli, tanto è vero che in tutti i Paesi latini usciti da dittature e pure nella stessa Spagna post franchista, i parenti delle vittime vogliono la giustizia, la riconciliazione; il perdono non interessa a nessuno, o meglio interessa solo dopo aver visto che chi ha sbagliato paga”.

Elena Pescucci