LA FINESTRA/LA SORVEGLIANZA,
5 CANZONI PER FINIRE L’ESTATE
E IL TRAGICO 11 SETTEMBRE ’73

Come ogni domenica, anche oggi dedichiamo uno spazio all’interno del nostro giornale alla cultura, segnalando ai lettori gli articoli più interessanti della nostra pagina culturale, Il fascino degli intellettuali.

LA SORVEGLIANZA TRA LIBERTÀ INDIVIDUALE E SICUREZZA COLLETTIVA

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«Il re prende nota di tutte le loro intenzioni, con mezzi che nemmeno possono immaginare». Questa citazione dall’Enrico V di William Shakespeare, oltre a essere di estrema attualità, rappresenta anzitutto un bisogno dello Stato che oggi si è amplificato notevolmente: la sorveglianza. Il controllo statale è un fenomeno che si può riscontrare anche prima della nascita degli Stati moderni, infatti i funzionari di organizzazioni istituzionali hanno da sempre avuto il compito di raccogliere dati, cercando di classificare, conteggiare e descrivere in maniera ordinata le informazioni che si riferiscono a categorie di persone. È dunque sempre esistita una necessità primaria di controllo sociale, strumento attraverso cui si può garantire l’ordine per qualsiasi forma di società.

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5 CANZONI PER SOPRAVVIVERE A SETTEMBRE

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Le vacanze finiscono, le giornate si accorciano e riaprono scuole, università ed uffici. Pare proprio che anche quest’anno sia tornato settembre, con la sua indecisione fra la malinconia di un’estate finita e la trepidante attesa per le prime foglie che cadono dagli alberi. Finché le strade non si tingeranno di colori autunnali, comunque, bisogna decisamente fare i conti con le incombenze della vita che settembre ci sbatte in faccia. Come affrontarle meglio, se non con la musica giusta in sottofondo?

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QUEL TRAGICO 11 SETTEMBRE DEL ’73

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Era l’11 settembre del 1973 quando Salvador Allende, primo presidente marxista dell’America Latina democraticamente eletto, morì crivellato di colpi al culmine del golpe ordito dal generale Augusto Pinochet. Ma prima che i fascisti lo riempissero a turno di pallottole e gli sfondassero la faccia con il calcio del fucile, Salvador era già morto affidando a un comunicato radio le sue ultime parole. Insieme ad Allende, quell’11 settembre, veniva spazzato via il governo socialista della coalizione Union Popular che aveva vinto le elezioni appena due anni prima. La sua colpa, prima di tutto, era di essere espressione di una politica assai lontana dagli interessi geopolitici degli Stati Uniti, che in Cile avevano inoltre cospicui interessi economici.

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