LA LETTERA DA CHIUSO: “QUI
SI TAGLIA TUTTO MENO CHE L’ERBA”

Alberi da potare via del Sarto a ChiusoLECCO – Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un cittadino di Chiuso che riflette sui tagli: quelli alla scuola e agli altr servizi pubblici sì, mentre quelli all’erba, ai cespugli a alle ramaglie che creando difficoltà e minano la sicurezza degli abitanti del rione, invece no.

Egregio Direttore,

nel dimenticato rione di Chiuso, siamo alle solite: si vuole tagliare la scuola e magari anche qualche altro servizio comunale “residuo” ma ormai da oltre vent’anni ci si dimentica di tagliare regolarmente l’erba nelle aiuole oltre che nei vialetti, anche attorno al nuovo insediamento, dove abitano almeno la metà dei residenti del quartiere. Non si tagliano nemmeno gli alberi e i grossi cespugli che crescono sulle pareti della vecchia cava: ramaglie incolte e, lo si ripete, veri propri alberi incombono sui cittadini che transitano verso il vicino supermercato ma non solo. Da quei pubblici vialetti, infatti, passano anche i bambini della scuola elementare quando devono raggiungere la palestra a Maggianico o per qualunque altro motivo. Alla faccia della sicurezza!!

Alberi sul posteggio pubblico a ChiusoA inizio marzo si era segnalato, per l’ennesima volta, lo stato di abbandono e la cronica carenza di manutenzione ordinaria e straordinaria al patrimonio arboreo, che ormai è sfuggito al controllo degli uffici comunali competenti ma nulla è stato fatto e nulla si farà fino al prossimo autunno. Ora, a primavera inoltrata, la situazione è quella descritta dalle foto: questa è una giungla e non l’arredo urbano per i quali i cittadini, loro si, ogni anno pagano regolarmente le tasse. Durante l’estate in quei pubblici vialetti ci saranno difficoltà anche a passare con l’ombrello aperto!

Per quanto riguarda le aiuole che anche i bambini possono “ammirare” sul tragitto verso la scuola e in giro per il rione, non servono parole, basta e avanza quanto documentano le foto allegate. C’è solo da sperare che i giovani cittadini di Chiuso non prendano esempio da questo deleterio modo di fare e di amministrare, soprattutto per quanto riguarda la garanzia che viene assicurata alla loro incolumità ma anche alla tutela dell’ambiente urbano, nel quale vivono.

Sul cancelletto, ormai avviluppato dalla vegetazione, c’è un cartello che vieta l’ingresso nell’area del vallo paramassi ma forse chi l’ha messo si è dimenticato da quanto tempo nessuno viene a effettuare l’indispensabile manutenzione: in caso di emergenza da lì non si potrebbe neppure entrare!! Se questa è la filosofia imperante attualmente in comune a Lecco, in materia di Protezione civile, speriamo non capiti mai nulla e che ci vada sempre bene, visto che l’ incuria regna sovrana.

Lettera firmata