LA DENUNCIA/FUCILI E PISTOLE L’HANNO FATTA DA PADRONI NEL FERRAGOSTO DELLA VAL D’ERVE

LECCO – Riceviamo questa lettera-denuncia giunta all’indirizzo e mail redazione@www.lecconews.news e la pubblichiamo integralmente. Riporta una circostanziata segnalazione a proposito di “ragazzotti vocianti armati di pistole e fucili a pompa” che hanno importunato a lungo e pesantemente chi ha avuto la disavventura di passare davanti al municipio di Erve.

Egregio Direttore,

                            anche quest’anno per sfuggire alla persistente calura brianzola sono salito più volte fino alla Capanna Alpinisti Monzesi, Capanna Monza per gli amici, transitando per Erve.

A Ferragosto, mentre attraversavo l’abitato di questo bellissimo paese, ho assistito a una scena che ha lasciato sconcertato il sottoscritto ma anche altri turisti e residenti presenti al fatto. A inizio settembre sono tornato in Valle e gli echi dell’accaduto non si erano ancora spenti nel bar centrale del paese: i commenti all’indirizzo del sindaco, per usare un eufemismo, continuavano a essere poco lusinghieri.

Proprio davanti al municipio e in pieno giorno, infatti, un gruppo di ragazzotti vocianti e “armati” di pistole e fucili a pompa, aveva pesantemente e lungamente importunato chi ha avuto la disavventura di passare di lì. Faceva caldo ma quando fare la doccia, vorrei continuare a deciderlo da solo!!

Non c’è scappato il morto solo ed esclusivamente perché le armi, come si è intuito, erano caricate ad acqua ma Le assicuro che è stato davvero spiacevole vedere all’opera questi attempati ragazzacci che, con modi poco urbani, hanno schizzato i passanti con gli effluvi dei loro “innaffiatoi”.

Particolarmente disturbate e seccate erano le persone anziane che, ovviamente, hanno incontrato qualche difficoltà in più a levarsi velocemente dal centralissimo  e umido campo di battaglia.

Preciso che la cosa è durata un bel po’ e viste le urla e gli schiamazzi , tutti ci siamo meravigliati che ciò potesse accadere per così lungo tempo e in pieno giorno, al centro del paese. Durante il pomeriggio non si è vista nessuna divisa dei tutori dell’ordine pubblico e anche chi sperava apparisse all’orizzonte la massiccia sagoma del sindaco “sceriffo”, nella sua sgargiante uniforme, è stato abbondantemente deluso.

Pare fosse tranquillamente a riposare le stanche membra nella sua villa, a monte dell’abitato, lontano dai fatti che ho raccontato e da quella piazza lasciata in balia di scapestrati, che hanno fatto il bello e il cattivo tempo, alla faccia di chi voleva gustarsi in tranquillità la festa di mezza estate.

Del resto dal  primo cittadino di Erve che non è ancora riuscito (o non ha voluto!!)  risolvere nemmeno i già segnalati problemi di parcheggio negli spazi pubblici del suo paese, mica ci si può attendere che dedichi il suo preziosissimo tempo a quisquiglie come quella che di cui, ahilui, ancor si parla.

Lettera firmata