LAVORO/WELFARE CONTRATTUALE
SECONDO LA CISL LECCO-BRIANZA

cisl fiomLECCO – La crisi ha stretto il lavoratore in una morsa. Da un lato, le minori risorse rendono difficile ottenere aumenti salariali in denaro. Dall’altro, uno Stato in perenne difficoltà, costretto a tagli continui della spesa pubblica e, in particolare, di quella legata al welfare. Come uscire dall’impasse? La soluzione potrebbe essere il welfare contrattuale che offre garanzie ai lavoratori ma, allo stesso tempo, sgrava lo Stato da oneri eccessivi. Se n’è parlato al Consiglio generale della Fim Cisl Monza Brianza Lecco riunito il 19 aprile a Bevera di Castello Brianza.

“La Fim Cisl – dichiara Andrea Donegà, segretario regionale dei metalmeccanici cislini – è impegnata da sempre per mettere al centro della contrattazione la persona. Lo abbiamo fatto con il contratto nazionale del 18 febbraio 1997 quando abbiamo conquistato Cometa, nonostante le resistenze di allora della Fiom e della Cgil, coronando un’intuizione di dieci anni prima quando avevamo costituito Previfim, una cassa previdenziale per i nostri iscritti. Con l’ultimo contratto del 26 novembre 2016 abbiamo aumentato il contributo a carico delle imprese a favore degli aderenti a Cometa, un altro tassello per costruire pensioni future migliori e inserito il welfare contrattuale, per una cifra pari a 100 euro per quest’anno, 150 euro per il 2018 e 200 euro per il 2019, da spendere in beni e servizi, cultura ed educazione e sugli altri filoni previsti dalla legge. Per noi questo rappresenta valore e reddito per i lavoratori e amplia la nostra attenzione ai bisogni delle persone che, oltre a Cometa, conta anche sul fondo sanitario Metasalute, altra intuizione e creazione della Fim”.

“Siamo in presenza – ha detto Giorgio Caprioli, ex segretario generale della Fim Cisl ed esperto di contrattazione – di un sistema nel quale crescono esponenzialmente i bisogni sociali, ma questi non vengono coperti da un intervento pubblico. Il welfare pubblico italiano è esteso e capillare ma, purtroppo, non copre tutte le esigenze”. Non sono coperte per esempio le prestazioni pensionistiche integrative, una parte dell’assistenza sanitaria, la spesa sociale (assistenza non autosufficienti, diritto allo studio, carrello spesa, ecc.). La contrattazione aziendale può venire incontro a queste esigenze. Gli accordi integrativi possono prevedere fondi per l’educazione e la formazione, buoni pasto, contributi alle spese alimentari famigliari, contributi per la spesa sanitaria. Il trattamento fiscale di favore potrebbe essere la leva giusta per indirizzare in questa direzione l’azione sindacale. “Sia bene inteso – ha continuato Caprioli -, noi ci batteremo sempre perché ci sia un welfare statale che offra una garanzia a tutti i cittadini. Ma il welfare integrativo può dare un ulteriore e consistente aiuto alle famiglie. Certo, anche i lavoratori devono fare un salto culturale. Attualmente, in molti pensano che sia ancora preferibile un aumento in busta paga. Non nego che gli aumenti siano un buon risultato contrattuale, ma laddove non sono possibili, i benefit sono una soluzione ottimale”.

I risultati positivi sono già tangibili sul fronte della previdenza integrativa (prevista dalla contrattazione nazionale). Come ha testimoniato Maurizio Agazzi, direttore di Cometa, fondo dei lavoratori metalmeccanici: “In Brianza hanno aderito al nostro fondo 13.182 lavoratori, mentre nel lecchese 6.980. Agli aderenti abbiamo garantito ottime performance. I rendimenti di Cometa garantiranno pensioni dignitose agli aderenti portando, insieme a quanto dato dal sistema pubblico, gli importi pensionistici attorno al 70-80% dell’ultimo stipendio, contro una rendita vicina al 50% dell’ultima busta paga per chi avrà carriere lavorative discontinue e non aderirà in tempi utili a forme di previdenza complementare”. E questo senza considerare i vantaggi fiscali e i bassi costi di gestione. “Cometa – ha concluso Agazzi – non è un fondo speculativo. Noi non solo non abbiamo come obiettivo il profitto, ma abbiamo l’obiettivo di sostenere il sistema complessivo di crescita solidale e sostenibile del Paese”.