LECCO COME LA SVEZIA:
MERITO DEGLI UNDER 35

lavoro giovaniLECCO – Nota di merito per la provincia di Lecco che brilla nello scenario altrimenti “nero” della disoccupazione giovanile. L’Italia, con un tasso di occupazione dei giovani tra i 15 e i 34 anni del 43.3%, è al 26esimo posto nell’Unione Europea con quasi 12 punti in meno rispetto alla media, ma Lecco, con il suo tasso del 56%, si trova al decimo posto nella classifica delle provincie italiane, risultato che la pone molto più vicina a Paesi come la Svezia e la Finlandia, piuttoste che a Stati in grave difficoltà come la Grecia.

Gli under 35 lecchesi sono 119.265 il che rappresenta come a Lecco ci sia una struttura demografica complessivamente giovane, almeno per quanto riguarda il nord dove si colloca al decimo posto, e, secondo le previsioni la situazione non dovrebbe cambiare almeno per i prossimi 50 anni. Secondo il parere di Giacomo Giusti, il ricercatore di Camcom che ha studiato il nostro territorio, Lecco ha “un potenziale complessivamente ben sfruttato, soprattutto perchè sembra resistere al fenomeno dello scoraggiamento che sembra pervadere gli altri giovani del nostro Paese”: il tasso di potenziale giovanile non sfruttato è del 9.7%, settimo valore più basso in tutta Italia.

“I lecchesi sanno riconoscere meglio le esigenze del territorio – spiega Giusti -, lo dimostra bene il fatto che le loro scelte universitarie siano in controtendenza rispetto alla media nazionale, qui infatti si preferiscono le facoltà umanistiche e quelle ingegneristiche”. “Anche le imprese sanno fare la loro parte – continua il ricercatore – perchè richiedono un alto numero di laureati, intorno al 15% del totale delle richieste, e questo significa che vogliono investire sull’ispessimento della competenza aziendale”.

Altro merito che Giusti riconosce ai giovani della nostra provincia è quello di avere una capacità di adattamento molto buona: è al 79esimo posto nella classifica delle provincie italiane in base all’indice che sintetizza la disponibilità alla mobilità contrattuale e a quella territoriale.

Secondo le stime della ricerca svolta da Camcom i giovani lecchesi sono dunque una grande fonte di ricchezza per la provincia: in totale portano un guadagno di 2 miliardi di euro e un euro su cinque è il contributo al Pil locale che proviene proprio dal lavoro dei giovani.

Anche se questi dati fanno ben sperare purtroppo non è mai tutto oro quel che luccica, anche Lecco ha i suoi punti di criticità. La fascia d’età che va dai 15 ai 24 anni ha subito una pesante discesa del tasso di occupazione con circa 11 punti in meno, solo 3 giovani su 100 occupano un posto da dirigente o quadro e il bacino imprenditoriale sembra esaurirsi in quanto viene mostrata una maggiore preferenza del lavoro dipendente rispetto a quello “in proprio”.

La ricetta che Giusti consiglia per eliminare anche queste pecche è quella di “dare ai giovani posti di maggior rilievo nelle aziende, permettere a loro di guadagnare di più e far in modo che si diffonda una maggiore cultura del fare impresa”.

Silvia Ratti