LECCO: IL CASO FERRHOTEL
DOMANI ARRIVA IN PARLAMENTO

blitz polizia ferriera ferrhotel 1LECCO – La vicenda dei profughi-spacciatori del Ferrohotel approderà in Parlamento. Domani l’onorevole Guglielmo Vaccaro (Energie per l’Italia) depositerà un’interrogazione a risposta scritta rivolta al ministro dell’interno, dopo le sollecitazioni di Daniele Nava (sottosegretario in Regione Lombardia) e Mauro Piazza (consigliere regionale).

Nel documento Vaccaro ha ricostruito l’accaduto: dal blitz di mercoledì alla denuncia a piede libero per detenzione e spaccio di sostante stupefacenti per 13 dei 131 richiedenti asilo ospitati, fino alla denuncia per lo stesso reato di altri 20 richiedenti asilo. In particolare ha evidenziato la pericolosità sociale dei soggetti denunciati che “spacciavano a minorenni degli istituti superiori cittadini, che ogni giorno passano per la via che costeggia il CAS. L’esito dell’indagine dimostra in maniera inequivocabile che via Ferriera è divenuta un crocevia dello spaccio con conseguente degrado della zona stessa”.

Considerato che da fonti giornalistiche risulterebbe che 13 dei 33 soggetti denunciati siano stati allontanati dal FerrHotel (senza perdere il diritto di far valutare la loro richiesta di asilo né il loro status di richiedenti asilo), e che 10 sul centinaio indentificati siano ancora residenti al CAS, Vaccaro intende sapere dal ministro “quale sia lo stato delle domande di asilo dei 33 soggetti denunciati a piede libero; se all’interno del CAS FerrHotel o in altre strutture che attualmente ospitano richiedenti asilo in provincia di Lecco siano state trovate sostanze stupefacenti e in quali quantità; da quale soggetto e/o ente sono ora presi in carico i soggetti allontanati dal FerrHotel”. Infine un’ultima domanda: in che modo, “qualora sia appurato che gli altri denunciati erano accolti in altri centri, il governo intenda ripristinare il rispetto della legalità all’interno di detti CAS e nelle zone attigue agli stessi, in particolare quello di Lecco”.