LECCO, INCONTRO CON GLI ELETTI DEL PD. “BUONI RISULTATI,
MA SERVE CAMBIAMENTO”

LECCO – Oggi il primo incontro pubblico post-elezioni nella sede del PD lecchese. Protagonisti i neo deputati Veronica Tentori e Gian Mario Fragomeli e il neo consigliere regionale Raffaele Straniero.

A introdurre l’evento non poteva che essere il segretario provinciale Ercole Redaelli, che ha ribadito come “non sia stata una sconfitta per il Partito Democratico, ma invece una vittoria. Partiti come PDL e Lega hanno perso decisamente più voti rispetto al PD, che rimane comunque il primo partito in Lombardia”. Redaelli ha sottolineato la positività del rinnovamento del PD, come ha fatto con Ambrosoli, una figura completamente nuova.

Il consigliere regionale Raffaele Straniero ha espresso la propria soddisfazione per il risultato personale, contrapposta alla delusione per gli esiti regionali. “Era un’occasione importante per il PD per rinnovare la Regione. Queste elezioni però possono essere un buon punto di partenza per il futuro: i numeri sono stati comunque significativi, anche se non sufficienti.” Straniero ha annotato come la coalizione di centro-sinistra abbia vinto in città importanti come lo stesso capoluogo, Merate e Valmadrera.

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Veronica Tentori, neo parlamentare alla Camera, ha ribadito che “l’elettorato ha voglia di cambiamento, e questo è emerso anche dai risultati eclatanti del Movimento 5 Stelle. Per questo serve una riflessione interna nel PD, ed è necessario il dialogo con il M5S per portare avanti alcune riforme.”

“Lo scenario politico nazionale è completamente diverso dagli ultimi anni” ha ribadito la Tentori. “Il parlamento è il più giovane di sempre, e c’è ancora maggiore presenza di donne. Da questo contesto bisogna partire per strutturare un governo di cambiamento“.

L’ultimo a parlare è stato Gian Mario Fragomeli, l’altro neo parlamentare. “Bisogna tenere conto delle realtà territoriali, che andranno prese molto in considerazione” ha spiegato il sindaco di Cassago Brianza. Le domande dal pubblico hanno riguardato il dialogo col M5S, e soprattutto la questione “E se c’era Renzi?“.

“Non bisogna pensare ai ‘se’ e ai ‘ma’, serve guardare avanti e pensare a cosa si può fare” ha ribadito Fragomeli. “Chi ha votato alle primarie ha scelto Bersani, non Renzi. Bisogna prendere i risultati di questo sistema: se prendiamo le primarie, prendiamo anche i risultati di queste“.

“Io stesso ho votato il sindaco di Firenze” ha puntualizzato infine Straniero. “In tanti si chiedono come sarebbe se Renzi fosse stato il candidato premier PD: ma quanti di questi hanno votato alle primarie?”

Davide Invernizzi