LECCO STRONCATA SULLE LIBRERIE
“MA IO NE APRIREI UN’ALTRA!”
PARLA SERENA, LIBRAIA VOLANTE

SOLE24ORE tenore vita 2017 LECCO 7LLECCO – Dopo la stroncatura del Sole24Ore che colloca Lecco al 90esimo posto nella macroarea “Cultura e tempo libero” e, in particolare, all’ultimo posto (110 su 110) per la distribuzione di librerie ogni 100mila abitanti, Lecconews ha voluto intervistare Serena Casini, “libraia volante” dell’omonima libreria indipendente di via Bovara. Le statistiche riflettono, infatti, solo il dato quantitativo e una piccola “ricerca” qualitativa può esserne il giusto contrappunto.

Cosa pensi di questa stroncatura? Nella tua esperienza avevi percepito che il livello fosse così basso? Io da cittadina lecchese e da e lettrice no!

Abbattuta quando ho visto la classifica, ho pensato “Io ne apro un’altra[ride n.d.r], di aumentare la densità! Lì per lì mi son detta: “Vabbè  Lecco centro offre tanta scelta anche per lettori diversi, insomma ce ne sono abbastanza”. Forse siamo molto concentrati in città, per questo magari tu come io ci siamo un po’stupite e ci è venuto da dire: “non è che siamo messi così male”. Tra librerie di catena, Ibs, Giunti, Mondadori e indipendenti, noi, quella a San Giovanni, quella cattolica in Via Mascari…non siamo poche. Secondo me si riesce a lavorare tutti. Io sono molto contenta, perché interessiamo un pubblico diverso, o anche lo stesso, che va in più librerie, cerca cose diverse. Il problema forse è che ci sono poche librerie nei paesi limitrofi per cui, magari, ci vorrebbe una proposta diversificata sul territorio. Quando ho aperto io, due anni e mezzo fa, ho visto che c’era spazio per quello che avevo in mente e la risposta c’è stata e c’è anche adesso.

serena casini libreria volanteEcco a proposito della risposta da parte del pubblico…volevo chiederti: come sono i lettori lecchesi?

Ho sempre una clientela di affezionati che sono quelli che hanno scoperto la libreria all’apertura, o anche dopo, e che continuano a tornare. Noi facciamo sempre un appuntamento il sabato pomeriggio alle 18 e ci sono lettori che il sabato si presentano qua, magari senza aver visto l’evento, però sanno che facciamo qualcosa che gli potrebbe piacere, che è nelle loro corde, e quindi passano a vedere cosa c’è. Poi ci sono i curiosi, quelli di passaggio: da Milano, alcuni anche dalla Valsassina, appunto.

Poi voi fate anche presentazioni e corsi, come quello di scrittura creativa, e questo è sicuramente un modo per aumentare l’offerta culturale.

Sì, quando ho aperto, ho visto che questo mancava a Lecco e che c’era spazio per farlo. Ora ci stiamo lavorando sempre di più. Ci tengo tantissimo che i nostri corsi siano sempre legati al libro, alla parola scritta. Ci sono ad esempio librerie in Italia che fanno corsi di uncinetto…l’ottica è di creare un posto di ritrovo, io non li addito, ma secondo me la libreria deve offrire una proposta culturale, specializzata. E anche qui la risposta è buonissima…quando vado nelle scuole medie e licei per presentare il mio lavoro, dico sempre ai ragazzi:”Fate quel che volete da grandi. Credeteci, perché io ho sempre fatto quello che volevo e l’ultima cosa è stata aprire questa libreria a Lecco, senza essere di Lecco, senza conoscere nessuno e nonostante c’era chi dicesse che sarebbe durata un mese, invece va benissimo, quindi se fate le cose di testa, ma anche di pancia, alla fine le cose belle arrivano”.

libreria volanteUn bel messaggio. Ultima cosa, pensi che il bonus finanziario previsto dal governo per le librerie indipendenti possa migliorare la situazione? 

Se va in porto la proposta di Franceschini, sono molto felice. Sarebbe un’ottima cosa; stiamo aspettando tutti noi librai indipendenti – che siamo una rete molto unita in Italia, sento quotidianamente i miei colleghi da Venezia alla Sicilia – perché siamo prima di tutto commercianti e come tutti pagare le tasse ecc. è dura. È su queste cose che capisco la gente che dice “Chiude”. Da indipendenti è dura perché possiamo guadagnarci meno che le grandi catene…Le franchising, grazie agli investimenti a monte, aprono già con un’ottica commerciale forte, noi no. Per un discorso commerciale quindi ben venga il bonus, finalmente qualcuno ha capito che non è facilissimo tenere in piedi “le baracche”, anche se, appunto, la risposta c’è.

Chiara Stefanoni