LECCO, TESTAMENTO BIOLOGICO
LA DISCUSSIONE IN COMMISSIONE
IN CERCA DI UN REGOLAMENTO

commissione palazzo bovara testamento biologico (4)LECCO – La proposta del consigliere comunale Alberto Anghileri di Con la sinistra cambia Lecco per una necessaria dichiarazione giuridica affinché venga tutelata la libera scelta dei cittadini in merito alle proprie cure e al proprio destino, si è tradotta, come auspicato, nella commissione comunale di mercoledì, per discuterne, con l’ausilio di tre professionisti nel settore, quali l’avvocato Massimo Clara, Anna Maria Delitala del Progetto AdS “amministratore di sostegno” Lecco e Francesco Lusenti, direttore del reparto di rianimazione neurologica dell’Asst di Lecco.

Le posizioni dei tre specialisti si appoggiano alle seguenti argomentazioni: Lusenti ha lanciato una provocazione: “Fino a che punto è lecito intervenire, senza definire un accanimento terapeutico?” per spiegare la posizione dei medici, i quali debbono tenere conto della volontà dei propri pazienti e al contempo ricorrere a metodi di medicina difensiva per non incorrere in denunce per eutanasia. Il confine è labile e al centro resta il rispetto della dignità del paziente.

L’avvocato costituzionalista Clara riprende, dal punto di vista giuridico, la questione, sottolineando come “bisogna dare uno strumento ai medici per orientarsi, nel rispetto del paziente, in quanto nessun individuo può essere costretto a sottomettersi ad alcun trattamento, senza il proprio consenso”. Lo stesso dovrebbe valere per i trattamenti relativi ai degenti che hanno perso il diritto e la capacità di scelta, ovviata dalla redazione delle Disposizioni Anticipate di Trattamento (Dat).

A quest’ultimo punto si è collegata Anna Maria Delitala, precisando quanto a suo avviso “le Dat non siano sufficientemente tutelanti, perché generiche, molto più esaustiva sarebbe la scelta di nomina di un amministratore di sostegno, il quale potrà rapportarsi con il medico curante per stabilire la miglior terapia da somministrare al paziente interessato”.

commissione palazzo bovara testamento biologico (3)Durante la presentazione dei benefici che potrebbe portare l’introduzione delle Dat, sono emerse alcune perplessità, in particolare il consigliere Paola Perossi (Ncd) si rifà al tema della contestualizzazione delle Dat, le quali “essendo Dichiarazioni anticipate, sono suscettibili di una pericolosità intrinseca nella mancata attualizzazione delle scelte: e se ci si pentisse di quanto stabilito?”

Antonio Tallarita (Forza Italia) ha invece ripreso la questione fondamentale alla quale in molti si sono appellati negli anni, ovvero “se quel 5% di possibilità di ripresa per il paziente si realizzasse?”, a tal proposito occorre una maggior tutela del medico e del paziente, definendo un percorso graduale per le Dat, le quali andrebbero suddivise a seconda delle differenti fasi di riabilitazione. Tallarita dice “sì al testamento biologico, ma no alla sua velocizzazione! Occorre pianificarlo e studiarlo per bene”.

Concludendo, un ultimo dato è stato portato a conoscenza della platea dall’avvocato Clara, ossia che il 23% dei decessi in Italia sono dovuti all’irreversibilità delle condizioni dei pazienti, le Dat vengono infatti prese in considerazione solo in caso di irreversibilità delle condizioni, di fatto sostiene Clara “ogni scelta è una nobile scommessa ed è ingiusto rinunciare, nel dubbio”.

Martina Panzeri