LECCO/PREZZI AL CONSUMO:
COSTA SEMPRE MENO
L’ORTOFRUTTA DI STAGIONE

prezzi-consumo-ott16-tav1LECCO – Diminuisce l’inflazione a Lecco: -0,2% annuale e leggera ripresa rispetto a quella di agosto.

Nel mese di settembre a livello locale le variazioni dei prezzi registrano entrambe valori con segno meno: quella annuale, e pertanto riferita al settembre 2015, è in leggera ripresa rispetto a quella registrata nel mese di agosto (-0,2% dal -0,3%), con questo dato sono 8 i mesi del 2016 con inflazione negativa. La variazione mensile, invece, inverte addirittura la rotta e dal +0,1%  di agosto passa al -0,4% di settembre, interrompendo di fatto l’andamento positivo registrato negli ultimi 4 mesi.

Un anno fa le stesse variazioni registravano valori  più decisi (in entrambe le direzioni) rispettivamente -0,5% e +0,6%. A livello nazionale le variazioni degli indici mostrano una modestissima crescita per i prezzi a livello annuale (+0,1%), ma una leggera contrazione a livello mensile (-0,2%) .

Di seguito, a cura dell’Ufficio Statistica del Comune di Lecco, una breve sintesi delle principali variazioni per tipologia di prodotto registrate nel mese di settembre 2016 e il confronto a livello nazionale e/o provinciale.

prezzi-consumo-ott16-tav2L’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) di Lecco a settembre 2016 (base anno 2015=100) è pari a 100 e pertanto indica che i prezzi sono assolutamente fermi da inizio anno: l’incremento mensile dei prezzi registrato a luglio e agosto è annullato dalla contrazione del mese di settembre. Stabili anche i prezzi a livello nazionale il cui indice si attesta a 100,1.


Un’analisi sulle variazioni delle città che partecipano alla rilevazione dei prezzi al consumo e che diffondono il dato provvisorio (38  città), evidenzia una situazione di leggera ripresa della crescita tendenziale dei prezzi, infatti sono un quarto le città che registrano il segno meno (Milano e Varese sono le contrazioni maggiori rispettivamente -0,5% e -0,3%  e buona parte delle restanti contrazioni è pari a quella locale). Più del 60% delle città sono interessate dalla ripresa dei prezzi e i valori sono decisamente consistenti rispetto a quelli degli ultimi tempi anche se concentrati intorno al mezzo punto percentuale (tre città registrano la variazione dello +0,6%). Completamente ribaltata rispetto al mese precedente la classifica delle variazioni mensili che vede quasi tutte le città con segno meno ad eccezione di sole 5 città (Bologna e Firenze +0,1%; Napoli +0,2%; Milano + 0,3% e Vicenza +0,5%). In alto alla classifica abbiamo invece Grosseto e Rimini con una contrazione dei prezzi di oltre un punto e mezzo, più contenuti tutti gli altri valori. 

prezzi-consumo-ott16-tav3-1La stessa analisi condotta sulle variazioni annuali delle città lombarde evidenzia segno meno per Milano, Varese (già menzionate per le contrazioni più alte), Lecco e Bergamo. Segno più per Como e Cremona (entrambe +0,1%) e Brescia (+0,3%). Le variazioni mensili risultano tutte di segno meno ad eccezione della città di Milano (+0,3%).

La disaggregazione delle variazioni locali per tipologia di prodotto mette in evidenza il differente andamento dei Beni rispetto a quello dei Servizi e per certi versi il cambiamento di rotta di alcune variazioni rispetto a quelle registrate ad agosto.  I beni registrano una contrazione annuale (-0,5%) a fronte di un lieve aumento dei prezzi rispetto ad mese precedente (+0,1%); i Servizi, invece, sono in leggero aumento rispetto al settembre 2015 (+0,2%), ma in forte decisa contrazione a livello mensile (-1,1%).

Per i beni si conferma la tendenza alla minore contrazione rispetto ai primi mesi dell’anno dove le diminuzioni si attestavano intorno al punto percentuale. La componente dei servizi, invece, fortemente influenzata da fattori di carattere stagionale, inverte la rotta e segna una forte contrazione dei prezzi rispetto a quelli rilevati nel mese di agosto. In leggera ripresa la variazione annuale (+0,2%).

prezzi-consumo-ott16-tav3-2Una ulteriore classificazione dei beni mostra i seguenti aspetti:
– La forte diminuzione congiunturale dei prezzi dei Beni alimentari (-0,6%; era +0,3% l’aumento di agosto su luglio).  Artefice di questo calo è la Frutta (-6,5%) interessata da molteplici prodotti sia stagionali (rilevati in piena stagione ) che non stagionali e pertanto rilevati tutto l’anno che registrano prezzi in promozione o addirittura ribassati. Non vale lo stesso  discorso per la verdura che, invece, registra un aumento rispetto ad agosto di quasi mezzo punto percentuale;

– La diminuzione annuale di quasi un punto percentuale dei beni alimentari , in controtendenza  ai lievi aumenti registrati nei tre mesi estivi

prezzi-consumo-ott16-tav3-3– La diminuzione della contrazione annuale dei Beni energetici (passano da -7,4% di agosto a -4,5% nel mese in esame). A livello mensile la variazione cambia addirittura segno e passa da -1,1% del mese precedente al +1,6% di settembre;

– La stabilità dei Tabacchi rispetto al mese di agosto 2016 e la forte crescita a livello annuale (+3%);

– L’andamento pressochè piatto dei prezzi degli Altri beni (variazione mensile nulla) che invece a livello annuale si conferma un fenomeno leggermente inflattivo (+0,6%).

La variazione mensile della Componente di fondo, cioè l’indice generale al netto degli energetici e alimentari freschi (core inflation) è di segno meno (-0,5%) in controtendenza rispetto a quella registrata ad agosto su luglio (+0,3%). La variazione annuale si conferma al +0,3%, ma anch’essa in contrazione rispetto a quella registrata nei mesi precedenti.

A livello nazionale le variazioni in analisi hanno gli stessi segni di quelle locali, ma i valori sono invertiti (-0,3% mensile; +0,5% annuale).

La misura dell’inflazione locale a seconda della frequenza d’acquisto dei beni presenti nel paniere può essere così sintetizzata:

prezzi-consumo-ott16-tav4– La leggera contrazione dei prezzi sia rispetto ad agosto 2016 (-0,1%) che a settembre 2015 (-0,2%) dei prodotti/servizi ad alta frequenza di acquisto. Come dice il nome dell’aggregato rispondono a questa classificazione i beni di largo consumo o utilizzo, quali alimentari, bevande, tabacchi, spese per l’affitto, per la pulizia e manutenzione in generale della casa, i carburanti i trasporti;

– La decisa inversione di rotta dei prezzi dei beni a media frequenza  (-1% della variazione mensile; era +0,6% quella registrata ad agosto). A livello annuale la variazione permane negativa, ma si riduce rispetto ai mesi precedenti (-0,5%). Si collocano in questo aggregato le spese per abbigliamento, le tariffe (elettricità, acqua e raccolta rifiuti), i trasporti, i medicinali e i servizi medici e dentistici, i beni legati  alla cultura, alla ricreazione e alle vacanze;

– La conferma  del leggero calo mensile dei prodotti a bassa frequenza d’acquisto (-0,1%). In controtendenza il valore annuale (+0,3%). Rientrano in questo gruppo gli elettrodomestici, i servizi ospedalieri, l’acquisto dei mezzi di trasporto, gli apparecchi tecnologici in generale. (All. Tav. 2)

Le tabelle a cura dell’Ufficio Statistica del Comune di Lecco esemplificano le variazioni degli indici dei prezzi al consumo, registrate nel territorio locale, con riferimento al mese di settembre 2016.

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Questi gli aggregati di prodotto, a rilevazione locale e non centralizzata, che hanno avuto le maggiori variazioni in aumento e quelli che hanno registrato le maggiori diminuzioni di prezzo rispetto al mese di agosto 2016:

Nel mese di settembre 2016 le divisioni che hanno registrato le maggiori variazioni mensili sono: Abitazione, acqua elettricità e combustibili (+0,5%); Istruzione e Abbigliamento e calzature (entrambe +0,1%) . Variazione nulla per la divisione Servizi sanitari e Comunicazioni. Le altre divisioni sono tutte con il segno meno , particolarmente consistente la variazione di Ricreazione, spettacoli e cultura (-2%) e Trasporti (-1,6%) legate soprattutto a fattori stagionali.

Per quanto riguarda le variazioni rispetto a settembre 2015, la metà delle stesse sono di segno più e l’altra di segno meno. Nella parte alta della classifica in ordine decrescente troviamo Abbigliamento e calzature e Servizi ricettivi e di ristorazione (+1,8% entrambe) seguite da Bevande alcoliche e tabacchi, Mobili e articoli per la casa e Istruzione (rispettivamente +1,3%; + 1,1% e +1%). Pressochè stabile la divisione Ricreazione spettacoli e cultura (+0,2%). Sei le divisioni con segno meno, determinante ed incisiva la contrazione della divisione dell’Abitazione (-4,1%), in leggera ripresa rispetto al mese di agosto.