LETTERA/”DI QUELLE FOGNE A LAGO
NON PARLA NESSUNO”

Pescate scarico unoEgregio Direttore,
nel turbinio di intercettazioni vecchie e nuove, la campagna elettorale è iniziata. Girano in rete le anticipazioni sui vari programmi e si sprecano le indiscrezioni sui contenuti ma anche sui componenti le varie liste, che sono ben lungi dall’essere completate. In molti, prima di schierarsi, stanno alla finestra con l’orecchio teso a carpire dal gossip casereccio le informazioni giuste. Tanto per non imbarcarsi sulla zattera sbagliata, che inevitabilmente si schianterà al cospetto del severo quanto informatissimo elettorato lecchese.

Filtrano notizie sui cardini veri o presunti del vari documenti politici che hanno però, almeno allo stato, una grave e comune lacuna: nessuno parla seriamente di Ambiente e tantomeno di tutela dell’Ambiente nel quale viviamo. Eppure non è un segreto per nessuno dei moltissimi frequentatori dell’ ameno bacino lacuale nel quale si specchia la cosiddetta “Grande Lecco” che i problemi ci sono e non sono per nulla nascosti. Da decenni ormai ci si deve tappare il naso e girare lo sguardo verso monte, per almeno non vedere quello che invece immortalano i moderni mezzi di comunicazione, che si allegano.

Da Lecco a Valmadrera, oltre che a Pescate e Vercurago, una serie impressionante di scarichi fognari, di vario tipo e natura, costellano e “caratterizzano” gli scorci paesaggisticamente più significativi e le aeree di sosta predisposte sul percorso ciclopedonale che consente il periplo del lago di Garlate. La cosa avviene da così tanti anni, senza miglioramenti apprezzabili, che ormai ci si è fatta l’abitudine. I più, di fronte all’impatto visivo-olfattivo non certo dei migliori, scrolla le spalle ma criticano aspramente l’operato dei pubblici amministratori evidentemente impegnati su altri fronti, elettoralmente più appetibili.

Lecco lungolago cittadinojpgVisto che siamo alle porte di una significativa tornata elettorale che coinvolgerà anche la città capoluogo del territorio, viene naturale chiedersi che tipo di vigilanza viene assicurata da chi è istituzionalmente preposto alla repressione del fenomeno. Periodicamente si legge, sulle sempre sensibili pagine di LeccoNews, che i cittadini segnalano il fenomeno ma troppo raramente si hanno notizie in merito ai radicali provvedimenti assunti da chi di dovere, nei confronti di chi inquina, tranquillamente, le acque del lago e dei corsi d’acqua superficiali.

Chi scrive è in buona compagnia nello sperare che nel prossimo futuro sia qualificata l’attività di controllo e incentivata la repressione dell’andazzo descritto. Sarà questa la volta buona o come spesso accade si continueranno a tenere grosse fette di salame sugli occhi. Forse per non disturbare il manovratore? Anche nei prossimi anni ci si limiterà a qualche sporadica quanto simbolica contravvenzione a questa o a quella amministrazione, o finalmente si porranno in essere verifiche ambientali davvero degne di questo nome? Che fine fanno le segnalazioni dei cittadini ? Si provveda rapidamente: il tempo degli alibi è finito!!

Grazie per l’ospitalità, anche a nome dell’Ambiente di Lecco e dintorni.

Lettera firmata

Valmadrera scarico foce Rio Torto (1)

Vercurago scarico lungolago Vercurago

Lecco lungolago cittadinojpg

Pescate scarico uno