LEUCI, ULTIMO ATTO:
LAVORATORI IN MOBILITA’

leuci dittaLECCO – A un mese dalla chiusura della Leuci cala il sipario sull’azienda. Gli 85 dipendenti della Leuci nella mattinata di giovedì hanno ricevuto la lettera di licenziamento e si sono iscritti alle liste di mobilità. Anche l’assemblea permanente che proseguiva da un mese e mezzo all’interno dello stabilimento ora bisognerà capire se portarla avanti o meno. Da anni infatti all’interno dell’azienda operai e impiegati si battono per far partire il progetto Cittadella della luce, sempre più vicino grazie alla Conbustion&Energy di Vincenzo Di Giovine.

Un terzo dell’area sarà acquisito dalla Combustion&Energy, che garantirà l’occupazione di alcuni dipendenti. Un’altra parte andrà a Gabriele Vitali della Vita Consulting di Barzanò, azienda di cosmetici, che assumerà altri dipendenti. L’ultimo terzo, la palazzina amministrativa, resterà a Giuliano Pisati. Se gli accordi saranno rispettati, verranno assunti parecchi degli attuali dipendenti della Leuci, tra le 25 e le 40 persone.

La parte che rimarrà al patron della Relco potrebbe invece cambiare destinazione d’uso.
Sul Pgt adottato a Palazzo Bovara infatti è stato scritta la variazione, da industriale a commerciale e residenziale. Nei prossimi giorni ci saranno sviluppi con la chiusura delle trattative tra Pisati, i due imprenditori che dovrebbero rilevare parte dell’area e gli assessori di Provincia e Comune con le delghe al lavoro, Antonio ConraterArmando Volontè.

L’obiettivo è quello di far rinascere dalle ceneri della storica azienda di impianti illuminanti una nuova impresa che possa competere nel mercato come leader nel settore. La Leuci era nata nel 1919 e fino a pochi anni fa dava lavoro a centinaia di persone stando sempre immersa nella realtà lecchese. Negli anni ’60 Mario Ceppi, titolare dell’azienda di via XI febbraio, aveva portato la Calcio Lecco in serie A. Dopo di lui il timone della fabbrica passò al nipote Carlo Rizza. E poi a Pisati.