L’EUROPA A GARLATE: L’ABEGG RACCOGLIE SPUNTI DAI MUSEI DI FRANCIA, GERMANIA E SPAGNA

GARLATE – “Appunti di viaggio” è il titolo dell’incontroIMG_4230 tenutosi sabato 24 gennaio alle ore 15 al Museo della Seta Abegg di Garlate. Ad organizzarlo è stata la Cooperativa Sociale Liberi Sogni Onlus, ente gestore dei servizi culturali, della didattica e della comunicazione per il Museo, che in collaborazione con il Comune di Garlate e il Sistema Museale provinciale, ha promosso un pomeriggio di confronto su nuove idee e approcci della didattica museale e della museografia in Europa. Protagonisti Paolo Pioltelli, Isabella Bertario, Eleonora De Vecchi e Mariaelisabetta Realini, quattro dei quattordici giovani collaboratori della Cooperativa che quest’estate, grazie ad un un bando regionale che promuoveva la mobilità transnazionale, hanno potuto realizzare esperienze di stage, della durata di un mese, presso importanti musei europei.

IMG_4220“L’obiettivo era quello di tornare sul nostro territorio con nuove ispirazioni, idee e stimoli per innovare i progetti culturali della Cooperativa, tra cui anche il Museo Abegg” spiega Adriana Carbonaro responsabile della comunicazione per la Cooperativa Liberi Sogni. «Un museo che è rinato dopo sette anni di chiusura» ricorda Mattia Morandi, consigliere delegato alla Cultura del Comune di Garlate “e che, nonostante le difficoltà che la burocrazia impone ai soggetti civici, ha grandi ambizioni: in vista di Expo, ma non solo, vogliamo infatti porci come polo culturale del territorio”. 
Matteo Rossi, presidente della Cooperativa, ha ribadito: “Il sistema museale deve avere la capacità di rispondere a domande sempre nuove e ‘contaminanti’: non una struttura cristallizzata ma in continua evoluzione, perché il museo sia un luogo dove poter ‘ritornare’. Solo viaggiando e conoscendo altre realtà, è possibile crescere e migliorare portando innovazione e nuove idee nei progetti”.

Il museo del futuro inoltre dovrà esser capace di ‘far rete’: “La mission della nostra Cooperativa – ha spiegato infatti Adriana Carbonaro – è quella di lavorare per e con il territorio: il museo dunque non deve essere visto solo in chiave campanilistica ma i vari poli culturali devono dialogare fra loro: già da adesso cerchiamo di farlo collaborando con le altre realtà e proponendo ai nostri visitatori di completare la giornata in uno degli altri musei della zona”.

IMG_4250La parola è poi passata ai giovani ‘viaggiatori’ che hanno riportato alcuni spunti dai loro soggiorni in  Germani, Francia e Soagna: Paolo Pioltelli, videomaker, ha curato un intervento dal titolo “Berlino e Brandeburgo: tecnologia e partecipatory museum”: nei 30 musei visitati in 30 giorni è stato colpito soprattutto dagli aspetti della valorizzazione del patrimonio immateriale attraverso l’utilizzo dispositivi tecnologici. Isabella Bertario, operatrice culturale, ed Eleonora dei Vecchi, progettista culturale, nei loro interventi “Madrid: il museo come luogo di esperienza: il metodo Educathyssen” e “L’esperienza formativa in Spagna e il progetto non FILIamocela” hanno evidenziato l’importanza dell’attività esperienziale e del legame con il territorio, infine Mariaelisabetta Realini, storica dell’arte, con ha portato l’esempio di due realtà francesi, evdienziando punti di forza e negatività delle istituzioni culturali d’oltralpe.

Chiara Vassena