MARZO, INFLAZIONE A LECCO:
NEGATIVA LA VARIAZIONE ANNUALE
MA POSITIVA QUELLA MENSILE

grafico economiaLECCO – Inflazione a Lecco: è ancora negativa la variazione annuale (-0,1% rispetto a marzo 2015), mentre è positiva la variazione mensile (+0,2% rispetto al mese di febbraio 2016). Nel mese di  marzo a livello locale si registrano segni alterni per le variazioni (-0,1% quella annuale e +0,2% quella mensile). Nel mese di febbraio la variazione annuale si attestava a -0,3%, pertanto si assiste ad una leggera ripresa dell’inflazione (pur in territorio negativo). A marzo 2015 la variazione annuale era leggermente positiva (+0,2%), quella mensile invece risultava pari a 0.

A livello medio nazionale, le variazioni hanno la stessa intensità, ma di segno opposto (-0,2% quella annuale; +0,2% quella mensile).

L’indice di Lecco a marzo 2016 risulta leggermente superiore a quello nazionale  e si attesta a 99,7 poco meno di quello  base (anno 2015=100).

Un’analisi sulle variazioni delle città che fanno anticipazione (circa 40, poco meno della metà delle città che rilevano i prezzi al consumo) di cui sono noti i dati provvisori, mette in evidenzia il valore negativo della variazione annuale per l’80% delle città; quasi 10 città registrano un dato negativo di oltre mezzo punto percentuale, Bari addirittura pari ad un punto e Vicenza e Verona di -0,9%. Tra le città con variazione positiva, i dati più alti sono stati registrati da Como e Parma  (entrambe +0,5%) e mantengono il primato della classifica delle variazioni più significative.

Sul fronte delle variazioni mensili, si delinea una situazione nettamente diversa dal mese precedente, a marzo tutte le variazioni sono di segno più (o comunque nulle) e solo Verona presenta un dato con segno meno (-0,3%). L’analisi delle stesse concentrata solo sulle città lombarde vede quasi tutti i valori distribuiti intorno alla variazione nulla o leggermente positiva (+0,1) ad eccezione del dato locale (+0,2%) e di quello di Cremona (+0,3%).

La disaggregazione delle variazioni locali per tipologia di prodotto (beni e servizi) mette in evidenza segni meno per i primi (-0,1% mensile e -1% annuale) ed entrambi i segni più per i secondi (+0,4% mensile e +0,8% annuale); la tendenza contrapposta delle due macro tipologie, risulta ancora più accentuata del mese scorso e il differenziale inflazionistico tra i tassi di variazione annuale dei due aggregati risulta pari a 1,8%.

consulta alimentazione (4)Una ulteriore classificazione dei beni mostra i seguenti aspetti:

– la consistente flessione rispetto al mese di febbraio dei beni alimentari, da imputare esclusivamente alla contrazione di quelli non lavorati (principalmente freschi) in quanto quelli lavorati sono stabili sia in termini congiunturali che tendenziali;

– la forte contrazione annuale dei beni energetici, che a livello mensile presentano un timido risveglio;

– la sostanziale stabilità dei tabacchi.

La variazione mensile della componente di fondo, cioè l’indice generale al netto degli energetici e alimentari freschi (core inflation) è pari allo 0,2%, in ripresa rispetto al mese precedente; ancora più consistente la variazione annuale (+0,7). Le stesse variazioni a livello nazionale presentano valori  leggermente inferiori di quelle locali (congiunturale +0,1%, tendenziale +0,6%).

La misura dell’inflazione locale a seconda della frequenza d’acquisto dei beni presenti nel paniere mette in evidenza un andamento negativo per i beni ad alta frequenza (-0,1% e -1,2% rispettivamente mensile e annuale). Come dice il nome dell’aggregato rispondono a questa classificazione i beni di largo consumo o utilizzo, quali alimentari, bevande, tabacchi, spese per l’affitto, per la pulizia e manutenzione in generale della casa, i carburanti i trasporti.

In aumento di quasi  mezzo punto rispetto al mese di febbraio la variazione dei beni a media frequenza d’acquisto. e nulla la variazione rispetto a marzo 2015 .  Troviamo in questo aggregato le spese per abbigliamento, le tariffe (elettricità, acqua e raccolta rifiuti), i trasporti, i medicinali e i servizi medici e dentistici, i beni legati  alla cultura, alla ricreazione e alle vacanze.

Variazioni di segno più anche per i beni  a bassa frequenza d’acquisto (+0,1% e +1,4%). Rientrano in questo gruppo gli elettrodomestici, i servizi ospedalieri, l’acquisto dei mezzi di trasporto, gli apparecchi tecnologici in generale.

Questi gli aggregati di prodotto, a rilevazione locale e non centralizzata, che hanno avuto le maggiori variazioni in aumento e quelli che hanno registrato le maggiori diminuzioni di prezzo rispetto al mese precedente:


In dettaglio, l’analisi per capitoli suggerisce le seguenti considerazioni (in parentesi sono indicate la variazione congiunturale e la variazione tendenziale dell’indice dell’intera divisione di spesa):

Alimentari e bevande analcoliche (-0,6%; -1%). Contrazione per la divisione in oggetto sia a livello congiunturale che tendenziale. Anche il dato nazionale evidenzia una situazione di calo (-0,2% mensile e -0,4% annuale), ma decisamente più contenuta di quella locale.

I maggiori aumenti si registrano nelle classi: “pane e cereali” e  “pesci e prodotti ittici”. Quasi tutte le altre classi registrano una contrazione rispetto al mese precedente (non è detto anche rispetto all’anno precedente), le più consistenti per “frutta” (diminuzione di oltre 6 punti, da imputare a fattori di carattere stagionale); “prodotti alimentari n.c.a”, soprattutto a causa dei piatti pronti surgelati (pizza, bastoncini di pesce, …) e per la classe “zucchero confetture, miele e cioccolato”.

birra SPINABevande alcoliche e tabacchi (nulla; nulla).  Continua la stabilità della divisione in oggetto sia a livello  congiunturale che a livello tendenziale. L’aumento delle “birre” si contrappone alla diminuzione degli “alcolici”. Pressochè stabili i “vini” e i “tabacchi”. Le classi sopra esposte risultano in contrazione rispetto a marzo 2015, ad eccezione dei vini che registrano un aumento di quasi un punto percentuale.

Abbigliamento e calzature (+0,1%; +0,7%).  La divisione in oggetto è interessata dalla rilevazione di alcuni indumenti/calzature che entrano in stagionalità nel mese di riferimento. Non tutte le quotazioni di uno stesso prodotto sono già disponibili nei punti di rilevazione, pertanto le variazioni registrate incorporano anche quelle calcolate con il processo di stima e sicuramente nei prossimi mesi si assisterà alla “correzione” delle stesse, mano a mano che i prodotti saranno disponibili sul mercato. Aumenta la classe “scarpe ed altre calzature” interessata dalla variazione di parecchi prodotti (segno più per scarpe sportive uomo e da ginnastica bambino, segno meno per scarpe bambini, classiche sia uomo che donna, altre scarpe donna). In aumento anche “servizi di lavanderia e riparazione” e “altri articoli di abbigliamento” (segno più per cravatta). Gli indumenti registrano una contrazione di 3 decimi di punto (in aumento però a livello annuale), nella classe si rilevano con forte intensità le variazioni di abbigliamento sportivo donna, uomo e bambino (in aumento a causa dei nuovi arrivi o della fine di sconti superiori a tre mesi) e pullover donna e bambini in diminuzione a causa del processo di stima di cui sopra.

Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,1%; -1,5%). Leggera variazione di segno più per la divisione in oggetto, che a livello annuale fa registrare una delle più forti contrazioni.  Forte aumento per la classe “gasolio per riscaldamento” (+1,3%), a livello annuale la contrazione è invece molto forte e superiore a 17 punti. Più contenuto e pari a quasi mezzo punto l’aumento della classe “prodotti per la riparazione e la manutenzione”  e della classe “altri servizi per l’abitazione n.c.a” (spese condominiali), ancora meno consistente quello della “gas” (+0,2%). Stabili le altre classi della divisione.

Mobili, articoli di arredamento, servizi per la casa (+0,1%; +1,1%). Gli aumenti maggiori si rilevano nella classe “riparazione di mobili, arredi e rivestimenti” (+0,6%) dove aumenta il costo orario della riparazione mobili,  e nella classe “grandi apparecchi domestici elettrici e non” dove si registra segno più per gli apparecchi per il riscaldamento e condizionatori d’aria e precisamente per il climatizzatore. La classe con il segno meno più consistente è quella dei “piccoli elettrodomestici” dove aumenta il robot da cucina, ma diminuisce la macchina da caffè in cialde o capsule.

Servizi sanitari e spese per la salute (+ 0,2%; + 1,2%). Divisione in leggero aumento. Il forte aumento dei “servizi dentistici” (+1,8%) brucia la contrazione della classe “altri prodotti medicali” (-0,6%).

AUTOBUS BELLATrasporti (+0,9%; -2,3%). Nel mese di marzo la divisione registra un aumento di quasi un punto, ma a livello annuale la contrazione è consistente e la più alta registrata . I listini dei mezzi di trasporto continuano ad aumentare e in particolare le “biciclette” (+2,9%). La classe dei  “carburanti e lubrificanti per mezzi di trasporto” registra un aumento  di 7 decimi di punto, ma la contrazione rispetto al mese di marzo 2015 è molto forte e si attesta al 12%. Le variazioni dei singoli prodotti sono le seguenti:   benzina verde +0,3%;  gasolio per auto  +2,7%; e gas GPL -3,5%; stabile il gas metano per autotrazione.

Forte aumento per la classe “trasporto aereo passeggeri” (+11,7%, che si declina nelle seguenti variazioni: voli nazionali (+9,8%); voli europei (+16,3%) e voli intercontinentali (+4,6%). Leggero aumento anche per la classe “Trasporto passeggeri su rotaia” (+0,7%).  Il  “trasporto marittimo per vie d’acqua interne” registra invece una contrazione di quasi un punto.

Comunicazioni (-0,1%; nulla).  Leggera diminuzione congiunturale e stabilità rispetto ad una anno fa per una divisione che è stata interessata negli ultimi anni da una continua erosione dei prezzi. Gli  “apparecchi telefonici e telefax” (segno più per smartphone e cellulari e segno meno per apparecchi per telefonia fissa). Diminuzione per “Servizi di telefonia e telefax”

Ricreazione, spettacoli, cultura (-0,6%; +1,4%). Contrazione di oltre mezzo punto per la divisione che a livello annuale fa registrare la seconda più alta variazione in aumento (+1,4%), La classi con la maggiore variazione in aumento sono “Giochi, giocattoli e hobby” (+2,7%) seguita da “articoli da cartoleria e di materiale da disegno” (+0,9%) interessata da un aumento generalizzato dei prodotti appartenenti alla stessa. Diminuzioni forti per le classi: “Supporti di registrazione” (-5,7%); Pacchetti vacanza (-3,5%) e Animali domestici e relativi prodotti   (-3,3%).

Istruzione (nulla; +1%). Nessuna variazione dei prodotti rilevati appartenenti alla divisione in oggetto, in aumento comunque a livello annuale (+1%).

– Servizi ricettivi e di ristorazione (+0,6%; +1,6%).  L’aumento di mezzo punto rispetto al mese di febbraio è da imputare alla forte variazione dei  “Servizi di alloggio” (+2%) e a quella più contenuta dei “Bar, ristoranti e simili” e “mense” (+0,2%).

Altri beni e servizi (+0,3%; -0,7%).  Variazione di segno più per la divisione in oggetto, che risulta in contrazione a livello annuale.  La classe con la più alta variazione in aumento è “gioielleria e orologeria” (+2,9%) che riflette l’aumento della quotazione dell’oro; a seguire anche  la classe “assicurazione sui mezzi di trasporto”  (+1,7%) a causa dell’aumento dell’assicurazione moto e auto, l’assicurazione ciclomotore invece registra una contrazione. Nella classe “altri effetti personali” si registra l’aumento di prezzo della borsa da lavoro (articoli da viaggio). Segno più anche per la classe “assistenza sociale” dove c’è l’aumento della casa di risposo.