“METASTASI”: RITO IMMEDIATO
CHIESTO PER MARCO RUSCONI
E PER ERNESTO PALERMO

MILANO – La Procura della Repubblica milanese ha chiesto il processo con rito immediato per dieci persone, tra cui il presunto boss della ‘ndrangheta Mario Trovato, fratello dello storico ‘patriarca’ Franco Coco Trovato, l’ex consigliere comunale di Lecco, Ernesto Palermo, e l’ex sindaco di Valmadrera (Lecco), Marco Rusconi. Tutti arrestati ad aprile nell’inchiesta che ha fatto emergere presunti contatti tra la mafia calabrese e rappresentanti delle istituzioni nel capoluogo e nel Lecchese.

Al termine delle indagini coordinate dai PM Gittardi e Albertini, il 2 aprile scorso erano finiti in carcere tra gli altri l’allora consigliere comunale a Lecco e il sindaco in quel momento in carica a Valmadrera.

VALMADRERA ( LECCO ) = ARRESTO DA PARTE DELLA PROCURA DI MILANO DEL SINDACO DI VALMADRERA MARCO RUSCONI E DEL CONSIGLIERE DI LECCO ERNESTO PALERMO A SEGUITO DI UN' INADAGINE DELLA DIA NATA DAGLI INCENDI DEL PAREO BEACH NEL LUGLIO 2008 E 2009Il primo, Ernesto Palermo, eletto nella lista di Brivio e passato nel 2011 al gruppo misto, è accusato di corruzione e turbativa d’asta ma anche di estorsione e associazione mafiosa.

Secondo l’accusa Palermo avrebbe fatto parte del clan dei Trovato e, come ricorda l’ANSA, era uno degli “uomini nuovi” della cosca e ne curava gli “interessi” nell’ambito dei suoi rapporti con altri “esponenti politici” e della pubblica amministrazione. E si sarebbe adoperato direttamente per far ottenere al clan la concessione dell’area comunale ‘Lido di Paré’ sul lago di Como, già oggetto in passato di una serie di attentati incendiari.

marco rusconi

Per l’acquisizione della concessione, che doveva essere effettuata da una società dei Trovato in cui aveva investito anche Palermo, secondo l’inchiesta, sarebbe arrivata una mazzetta da 5mila euro all’allora sindaco di Valmadrera, Marco Rusconi (eletto con una lista civica appoggiata dal Pd), arrestato per corruzione e turbativa d’asta e molto attivo, prima di finire in carcere, in iniziative antimafia sul territorio.

Adesso la palla passa al Gip di Milano Alfonsa Maria Ferraro che dovrà decidere se accogliere o meno l’istanza della Procura.