NASCE ORIZZONTE IDEALE
E A LECCO VA IN SCENA
LA QUESTIONE UCRAINA

conferenza russia 1LECCO – “Il nostro movimento nasce per raccogliere idee che servano per creare una nuova politica estera in Europa. Dobbiamo sorpassare il pensiero unico che oramai non è più così unico, bisogna ragionare su una nuova Europa”. Così Antonio Pasquini, consigliere comunale Ncd di Lecco lancia la nuova associazione culturale lecchese Orizzonte ideale. “Non vogliamo dare risposte, ma porre domande – indica Alberto Andreotti, altro rappresentante del movimento –, non vogliamo limitarci a fare i tifosi, ma andare al centro della questione. Nel tal caso vogliamo cercare di capire se la Russia è una minaccia o un’opportunità”.

E si parla proprio della questione russa, o meglio ucraina, durante la serata organizzata dal nuovo movimento culturale mercoledì a palazzo Falck, alla quale hanno partecipato più di un centinaio di persone. “Il Donbass costituisce un quarto del Pil ucraino – spiega Marcello Berera di Orizzonte ideale –. Ora, a causa del conflitto, c’è una grave emergenza sanitaria, le associazioni per i diritti umani denunciano gravi soprusi. A Kiev le ingerenze statunitensi si fanno sempre maggiori e ora c’è un ministro statunitense alle Finanze, un georgiano alla Sanità, tutto a coronamento di un piano già pensato da tempo. In questo momento l’Ucraina sta attraversando una guerra civile, non sta di certo bene”.

conferenza russia 2Per questo durante la serata sono stati raccolti fondi e aiuti da inviare in Ucraina. “Sono passati cento anni dalla prima guerra mondiale, settanta dalla seconda, l’Europa è risorta – spiega Gianluca Savoini, presidente dell’associazione Lombardia-Russia –, ma oggi, dopo il crollo dell’Unione sovietica, la Russia è territorio di lotta geopolitica. Fin quando c’era Boris Elstin Mosca era guardata con simpatia, ma dall’arrivo di Vladimir Putin gli Stati Uniti hanno iniziato ad aiutare le varie piccole rivoluzioni all’interno della confederazione”.

“All’interno dell’Ucraina c’è una buona parte di popolazione russa – sottolinea Alberto Arrighi di Sovranità –: inevitabilmente, in casi come questo sorgono conflitti per l’autodeterminazione dei popoli. Ora dovrebbe essere l’Europa a trattare per una tregua, ma non è stato fatto nulla”.