NELL’ANNIVERSARIO DELL’UNITÀ
GLI ALPINI DI CALOLZIOCORTE
INCONTRANO GLI STUDENTI

alpini calolzio scuole medie 1CALOLZIOCORTE – Il 17 marzo 1861 veniva proclamata l’unità d’Italia e oggi, a distanza di 154 anni e a ridosso del 155° anniversario dell’avvenimento, è giusto e doveroso ricordarci dei simboli e degli eventi che hanno costellato il cammino della nazione italiana. E’ con queste intenzioni che un gruppo di alpini rappresentanti degli organi comunali e provinciali dell’associazione ha incontrato le classi terze della scuola secondaria di primo grado A. Manzoni.

Gli alpini, tra cui era presente anche il capogruppo degli Alpini di Calolziocorte Gian Luigi Marchetti, ha illustrato la storia del nostro simbolo più sbandierato, vale a dire il tricolore, dalle sue origini emiliane, nel 1797 a Reggio Emilia, fino ai giorni nostri. Durante la presentazione gli alpini hanno anche parlato del nostro inno, che è stato fatto ascoltare agli studenti anche nelle sue strofe meno sconosciute.

alpini calolzio scuole medie 2I ragazzi hanno poi osservato video ed immagini raccolte dalle operazioni di guerra condotte dal corpo degli alpini durante i due storici conflitti mondiali, dalle battaglie alpine del periodo 1915-18, fino alla terribile ritirata di Russia dove perirono più di 25.000 alpini, alcuni dei quali mai tornati a casa. Filmati interessanti ed istruttivi, il cui sottofondo, rigorosamente composto dai famigerati cori degli alpini, ha dato ai ragazzi una testimonianza originale.

Il capogruppo Marchetti ha infine ricordato ai ragazzi come oggi gli alpini siano un’associazione di volontari che, oltre a formare alcuni reparti dell’esercito, tra cui anche un corpo di spedizione in Afghanistan in cui è impegnata una calolziese, collabora con molte associazioni del territorio attraverso la raccolta fondi e molte attività di sostegno. «Perciò» ha concluso Marchetti «ogni volta che vedete un alpino offrirvi una caldarrosta o un bicchiere di vin brulé, ricordatevi che quel gesto rappresenta un aiuto verso chi soffre o ne ha più bisogno». Uno sforzo da condividere appieno.

Paolo Saporito