“NO ALLA CHIUSURA DEL BIONE”.
GENITORI E FREQUENTATORI
IN PRESIDIO AL CENTRO SPORTIVO

no alla chiusura del bioneLECCO – “Avevamo appena sottoscritto gli abbonamenti annuali, ma pochi giorni dopo è arrivata la notizia che il centro sportivo avrebbe chiuso. Il danno e la beffa”. Isidoro Esposito è furente per la situazione che si è creata al Bione, con la struttura a rischio chiusura. Ma lui, da frequentatore della palestra, si era già organizzato per un altro anno di sport nel centro. “La questione è stata gestita male – prosegue –: non è possibile che il sindaco dica una cosa e il segretario comunale un’altra. Alla fine è venuto a mancare il rispetto nei nostri confronti. Ne andrà di mezzo tutta la città, perché se il Bione chiude, non riapre in un attimo, ma si fermerà qualche anno”.

Esposito è nel gruppetto che questa mattina si è trovata fuori dal centro sportivo lecchese per manifestare contro la chiusura. Insieme a lui altri frequentatori, ma soprattutto genitori di giovani atleti che si allenano nella struttura e ora, in caso di chiusura, si troverebbero a doversi trasferire da altre parti. “Dopo anni in cui cercavo uno sport adatto a mio figlio, a settembre l’ho iscritto al corso di nuoto qui – racconta Elisabetta Caucia –. Ha dieci anni e si trova bene, gli piace davvero, ma ora è arrivata la doccia fredda della probabile chiusura. È un vero problema anche perché tutti gli atleti che ci sono qui non possono trasferirsi nelle piscine vicine, sarebbero troppi. Il vero problema è che Lecco sta diventando una città sempre più vuota: spariti i cinema, chiudono alcune scuole e ora a rischio anche il centro sportivo. Ed è un vero peccato, anche perché qui sono cresciuti anche tanti ottimi atleti”.

centro sportivo comunale bionePure Andrea Ceroni ha i figli che nuotano al Bione. “Ho visto tante piscine in giro per l’Italia, ma una situazione del genere è nuova – sottolinea –, ci sono centri sportivi molto più piccoli, ma che sono veri e propri gioiellini. Qui invece è stato lasciato andare al degrado e la politica ha una grave colpa: ho assistito a commissioni comunali in cui nessuno sapeva nulla del Bione e si parlava di monetizzare il parcheggio. Ma prima si riqualifichi la struttura”.

Insieme a genitori e frequentatori è arrivato anche Fabio Gerosa, segretario provinciale Slc Cgil. “Siamo in attesa di capire che accadrà al centro. Sta di fatto che ci sono circa cinquanta lavoratori, tra dipendenti e collaboratori, che rischiano il posto, alcuni qui anche da dieci anni – indica –. Si tratta poi di un impianto molto frequentato, soprattutto da ragazzini, il che porterebbe a disagi per tutti, lavoratori e famiglie. Per questo auspichiamo che in Comune si trovi una soluzione, anche per il valore culturale dello sport”.