“NO ALLA SOPPRESSIONE DELLE PROVINCE”. IL LEGHISTA ARRIGONI RISPONDE A MAZZEO

arrigoni paoloLECCO – Il senatore leghista Paolo Arrigoni risponde alla lettera aperta di Francesco Mazzeo. “La Lega Nord è contro la soppressione delle Province e questo ennesimo riordino pasticciato”. Arriva dal senatore leghista e capogruppo del Carroccio in Provincia di Lecco Paolo Arrigoni una prima lapidaria presa di posizione rispetto alla lettera aperta di Francesco Mazzeo, dipendente di Villa Locatelli e componente del sindacato, che in questi giorni ha chiesto ai parlamentari lecchesi di esprimersi sul disegno di legge Delrio “Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni”, in discussione alla Camera da lunedì. Il provvedimento prevede, tra l’altro, pesanti interventi appunto sulle province e sul loro assetto, riducendoli a Enti con solo funzioni di indirizzo politico e di coordinamento.

Arrigoni inoltre precisa: “Le Province sono diventate il capro espiatorio da sacrificare per l’ondata demagogica e di antipolitica che flagella l’Italia. La Commissione Affari costituzionali della Camera ha quasi completamente rivisto il testo rispetto alla formulazione originaria del ddl Delrio, ma non ha risolto alcuni nodi essenziali su cui Upi, Unione Province Italiane, ha presentato emendamenti sostenuti dalla Lega Nord, oltre ai propri.

Il risultato? Dopo i due decreti Monti in materia bocciati dalla Corte, un altro provvedimento confuso, con norme ingarbugliate, che non semplifica, non sburocratizza e, piuttosto, aumenta la confusione sulle funzioni e sulla gestione dei servizi a livello locale, creando nuovi problemi a imprese e cittadini. Eppure esperti giuristi unanimemente hanno giudicato il testo come incostituzionale, senza contare lo studio della Corte dei Conti, che indica i reali aumenti della spesa che questa norma produrrà a fronte di risparmi, irrisori e tutti da dimostrare”.

“In conclusione, la Lega Nord – riassume il senatore -, che ostacolerà l’approvazione del ddl, ritiene che la strada giusta capace, da un lato, di razionalizzare la spesa pubblica con la riorganizzazione degli enti locali territoriali e, dall’altro, di non paralizzare il Paese, dev’essere quella delle già programmate riforme costituzionali, affidando direttamente alle competenze regionali la riorganizzazione di una nuova forma associativa per l’esercizio delle funzioni di governo di area vasta, nonché la relativa soppressione di tutti gli enti intermedi. Vogliamo un ente di raccordo tra Regione e Comuni, dove confluiscono le province e tutti gli enti intermedi come comunità montane, consorzi, parchi, ecc., ma assolutamente di primo livello, dove gli organi di Governo siano direttamente eletti dai cittadini a cui devono rispondere e non nominati dalle segreterie di partito”.