OPINIO POPULI VS DONATO
“RISPETTATE LE SENTENZE DEL TAR”

LECCO – Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Dario Spreafico, presidente dell’associazione Opinio Populi Onlus in seguito alla seduta della III Commissione – Politiche sociali e di sostegno alla famiglia, coesione sociale e sussidiarietà, dello scorso 17 ottobre:

La nostra associazione ha apprezzato gli sforzi dei consiglieri presenti (di maggioranza e minoranza) – in particolar modo l’intervento della consigliera Raffaella Cerrato – e del presidente Salvatore Rizzolino per pianificare e formalizzare un “tavolo tecnico di discussione”, dove Opinio Populi e altre associazioni del terzo settore saranno convocate (come richiesto dalle sentenze del T.A.R. dello scorso luglio) per la redazione del regolamento comunale che stabilirà regole e norme per l’integrazione economica delle rette relative alle persone degenti nelle R.S.A. non in grado di sostenere l’intero costo.

Opinio Populi Onlus ribadisce all’assessore Dr. Ivano Donato e al direttore del dipartimento delle Politiche Sociali Dr.a Marina Panzeri i seguenti punti:

  1. Le sentenze del Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia sono immediatamente esecutive e non devono intervenire successive pronunce in relazione all’esecutività.

  2. Il contenuto delle sentenze esprime la necessità di un regolamento comunale che sancisca principi e norme per l’ottenimento delle integrazioni alle rette delle R.S.A. laddove necessario per i pazienti che non hanno capienza economica per sostenere l’intero importo.

  3. Che tale regolamento deve essere “scritto” in concerto con le associazioni del terzo settore.

  4. Che una bozza di tale regolamento è nel “cassetto” dell’assessore Donato da un paio d’anni e alla cui scrittura ha collaborato la scrivente associazione. Non si vede per quale motivo viene ritardata la sua proposta agli organi competenti.

  5. Le sentenze ribadiscono che il reddito ISEE di riferimento per il calcolo delle integrazioni è quello del solo assistito e non della famiglia anagrafica.

  6. Si ribadisce ulteriormente che l’indennità di accompagnamento non è da considerarsi a nessun titolo reddito.

    P.Q.M.

    esprime profondo disappunto circa la presa di posizione dell’Assessore Dr. Donato e della Dr.a. Panzeri i quali a fronte di una precisa domanda di un consigliere comunale circa la procedura da adottare per le future domande di integrazione rette hanno candidamente risposto che si procederà “come fatto finora”, disconoscendo di fatto l’esistenza delle 7 sentenze del T.A.R..

    Le sette famiglie ricorrenti attendono da ben 3 anni una risposta circa l’integrazione economica delle rette dei loro parenti, finora negate sulla base di pretestuose e false interpretazione delle leggi vigenti, nonché (e le sentenze lo dicono chiaramete!) basate sulla discrezionalità degli operatori comunali (eccesso di potere) che nella Pubblica Amministrazione non è ammessa.

    Quindi

    A quattro mesi dalle sentenze del T.A.R. si richiede che l’amministrazione comunale risponda in maniera concreta alla lettera raccomandata di sollecito inviata il 1°ottobre 2013 dai parenti dei degenti della R.S.A. Airoldi e Muzzi, dove si richiede formalmente e, ancora una volta, una risposta visto che il T.A.R. della Lombardia ha censurato pesantemente la risposta piena di errori di metodo e di diritto che ci fu data 3 anni orsono.

    Nelle more della redazione del regolamento sopraddetto non è tollerabile il “silenzio” dell’amministrazione comunale a fronte di ben 7 sentenze; è un metodo vetusto che richiama mode d’altri tempi nel tentativo di trasformare tale “silenzio” in metodo per negare la risposta alla domanda sociale“.

    Dario Spreafico, presidente Opinio Populi Onlus

 

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