PAGAMENTI RITARDATI AI COSTRUTTORI, SODDISFAZIONE DELL’ANCE PER LE INDICAZIONI UE

LECCO – “La presa di posizione assunta dai vicepresidenti della Commissione UE Antonio Tajani e Olli Rehn che hanno indicato “la liquidazione dei debiti commerciali come uno dei fattori attenuanti” nel rispetto del Patto di stabilità, costituisce un pronunciamento a lungo atteso dalle imprese italiane, ed in particolare da quelle del settore delle costruzioni, colpite dall’inaccettabile fenomeno dei ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione, che toglie ogni alibi al nostro Paese, impegnando da subito il Governo italiano, senza che sia necessario attendere la nascita di un nuovo esecutivo”.

Il presidente di ANCE Lecco, Sergio Piazza, accoglie con entusiasmo il via libera giunto ieri dall’Europa ai pagamenti della pubblica amministrazione: “Questo pronunciamento – afferma – fa seguito all’intensa e incisiva azione che ANCE sta  conducendo a livello nazionale, che ha portato prima alla sottoscrizione di una dichiarazione trasmessa al Governo e alla Commissione Europea per chiedere il pagamento di tutti i debiti pregressi della Pubblica Amministrazione, come prioritaria risposta alla situazione emergenziale del settore dell’edilizia, e quindi alla firma congiunta con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) di un appello al Presidente del Consiglio per l’approvazione di un provvedimento d’urgenza, che autorizzi le amministrazioni a sbloccare le risorse necessarie per fare fronte ai propri debiti, con particolare riferimento al Patto di stabilità interno”.

Del resto, la criticità della situazione è un dato evidente a tutti: “Il debito della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese di costruzione ha raggiunto ormai i 19 miliardi di euro ed il ritardo medio nei pagamenti è di 8 mesi con punte di oltre 3
anni. Rispetto a questo problema, le soluzioni adottate finora non si sono rivelate assolutamente risolutive, a cominciare dalla certificazione dei crediti della Pubblica Amministrazione. Basti dire che in cinque mesi sono stati certificati pochi milioni di euro
di crediti, quando in Spagna, con un meccanismo del tutto simile e nello stesso lasso di tempo, più di 27 miliardi di euro sono stati pagati alle imprese”.

Ad ostacolare soprattutto la soluzione del problema, sino ad oggi, sono stati i vincoli di finanza pubblica ed in particolare nel Patto di stabilità interno: “Un Patto che, limitando fortemente la capacità di investimento degli enti locali, rappresenta la prima causa di ritardo nel pagamento alle imprese del settore e blocca circa 5 miliardi di euro di pagamenti per lavori già eseguiti dalle imprese e per i quali gli enti locali dispongono di risorse di cassa”.

A questo punto il pronunciamento della Unione Europea può rivelarsi determinante: “Ci attendiamo che il Governo italiano non perda tempo e non lasci cadere questa opportunità, che finalmente risolverebbe una situazione economicamente devastante ed assolutamente immorale”.