PINO GALBANI, DOMANI I FUNERALI.
“NON C’È FUTURO SENZA MEMORIA”.
VIDEO RICORDO DI LECCONEWS

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LECCO – Allestita all’ospedale “Manzoni” di Lecco la camera ardente per Pino Galbani, ultimo testimone degli scioperi operai nella Lecco repubblichina e per questo deportato con altri concittadini nei campo di concentramento nazisti. L’accesso alla camera mortuaria è da via dell’Eremo 7, aperta dalle 8 alle 12 e dalle 13.30 alle 17.30.

I funerali si terranno mercoledì 28 dicembre alle 10.45 nella chiesa di Castello intitolata ai SS. Gervaso e Protaso, in via Antonio Fogazzaro.

A PINO GALBANI

“ Non c’è futuro senza memoria.”

E’ racchiuso in questa frase il senso profondo del nostro ricordo di Pino Galbani, che ci ha lasciato per sempre il 25 dicembre 2016.

galbani-conferenzaLa storia umana di Pino Galbani si è intrecciata con migliaia di ragazzi, di studenti, di lavoratori e cittadini dell’intero territorio lecchese che lo hanno ascoltato nelle centinaia di assemblee, incontri e manifestazioni dove Pino, ha raccontato la sua diretta e drammatica esperienza umana dentro la tragedia dei campi di sterminio Nazifascisti, dentro il lager di Mauthausen e ci ha raccontato come, grazie al sacrificio, alla lotta e all’impegno civile di tanti uomini e donne semplici come lui, oggi il nostro paese sia un Paese libero e democratico.

Giuseppe “Pino” Galbani, era nato a Ballabio il 10.10.1026, lavorava come operaio alla Rocco Bonaiti di Lecco (una fabbrica metallurgica dove oggi sorge l’Istituto Bertacchi), e il 7 marzo 1944 partecipò con molti suoi compagni di lavoro allo sciopero che in quei giorni scosse le fabbriche del Nord Italia, da Genova a Torino a Lecco si scioperava chiedendo l’aumento delle razioni alimentari, pace, riconoscimento degli organismi dei lavoratori e libertà.

Il 7 Marzo, il lavoro alla Bonaiti venne sospeso, ma già poche ore dopo,  una colonna armata di fascisti  e militari, arrestarono circa 30 lavoratori e lavoratrici delle fabbriche lecchesi in sciopero Rocco Bonaiti, Badoni, Caleotto e File, li portarono prima a Como dove furono costretti a sfilare legati tra loro per le vie della città, poi li trasferirono pochi giorni dopo a Bergamo dove furono consegnati direttamente ai tedeschi per il trasferimento nei lager.

Pino Galbani fu mandato nel campo di sterminio di Mauthausen.

Degli arrestati il 7 marzo 1944, 26 lavoratori furono deportati, 19 persero la vita e tornarono
solo in 7,  Aondio Regina, Funes Lino, Galbani Giuseppe, Ghisleni Ernesto, Missaglia Elisa, Monti Antonietta e Spandri Agnese.

Pino Galbani, l’unico dei sopravvissuti a quella drammatica esperienza di vita ci ha lasciato per sempre, ma vivrà nel ricordo di tutte le donne e gli uomini della Cgil di Lecco, dei ragazzi e delle persone che in questi anni lo hanno ascoltato e hanno lottato con lui, per un futuro migliore.

Grazie Pino.

La Segreteria della Cgil di Lecco
Camera del Lavoro “Pio Galli”