PIRATA, CONDOTTIERO E ‘SANTO’,
IN DONO ALLA CITTÀ UNA MONETA
DEL SUO CONTE ‘MEDEGHINO’

medeghinoLECCO – Un gruppo di cittadini lecchesi ha cercato e acquistato una rarissima moneta battuta dal Medeghino per donarla ai Musei. Domani, giovedì 28 settmebre, alle 21 la presentazione a Palazzo delle Paure.

Chi mai si ricorda del “ Medeghino” anche a Lecco , di cui fu conte e dove sostenne un assedio atroce ? Eppure Gian Giacomo Medici (1498-1555 ), fratello di papa Pio IV e zio di San Carlo Borromeo, è un personaggio a tutto tondo. Di origine modesta – la lombarda famiglia Medici non aveva nulla a che fare con quella dei Duchi di Firenze – giovanissimo comanda una ciurma di pirati che depredano i battelli dei mercanti milanesi e svizzeri che scendono il Lago di Como carichi di mercanzie.

Siamo nei primi anni del Cinquecento quando Francia e Spagna si disputano l’Italia. Diventato poi capitano di ventura inizia una strepitosa carriera al servizio di tutte le bandiere, sempre con il sogno fisso di crearsi una Signoria indipendente. Ci riesce: nel 1528 la Corona di Spagna lo nomina Conte di Lecco e Marchese di Musso, un vero e proprio Stato con confini, esercito, tribunali e zecche per battere moneta. Non contento il Medeghino tenta di estendere il suo Stato a Nord nei territori del Canton Grigioni. Gli Svizzeri si alleano allora con il Ducato di Milano e gli dichiarano guerra. Con un pugno di fedelissimi il Medeghino riesce a sconfiggere con rapidissime azioni di guerriglia le preponderati truppe ducali e svizzere, in battaglie navali sul lago e terrestri in Brianza.

Medeghino3aLecco subisce un lungo e atroce assedio che falcidia la sua popolazione, finché nel 1532 il Medeghino accetta di vendere il suo Stato al duca di Milano per 40.000 scudi d’oro, una somma immensa per l’epoca. Oggi, come un santo, l’antico conte-pirata è sepolto in un fastoso monumento di marmo nel Duomo di Milano, a lato dell’altar maggiore.

Cinque lecchesi , spontaneamente, si sono autotassati per acquistare una rarissima moneta fatta coniare dal Medeghino in una sua zecca e donarla ai Musei . Un duplice scopo : ricordare questo incredibile personaggio e, soprattutto, dare un piccolo esempio di come si possa con donazioni mirate contribuire tutti all’incremento del nostro Patrimonio Culturale, custodito nei Musei della città. Un grande Patrimonio di storia, arte , antropologia che si è formato e si continua a incrementare proprio con le donazioni dei cittadini lecchesi.