PISCINA DEL BIONE, UN’ODISSEA
LA RIABILITAZIONE. CRITICA
CONTRO IL “SERVIZIO PUBBLICO”

BIONE PISCINA INTERNOLECCO – Sulle problematiche di gestione del Centro Sportivo del Bione a Lecco riceviamo un contributo da parte di un nostro lettore, che in una lunga e dettagliata missiva racconta la sua personale esperienza. Un’odissea peggiorata dalla condizione fisica dell’autore della lettera, che proprio per la riabilitazione si era rivolto alla piscina pubblica lecchese.

Gentile Direttore,

sono un cittadino lecchese reduce da un grave incidente in montagna, al quale hanno consigliato di completare in acqua la riabilitazione degli arti compromessi dal serio politrauma. Essendo ancora piuttosto “imbastito” nei movimenti avevo pensato di recarmi alla piscina del Bione negli orari che ritenevo meno frequentati, per non essere di impiccio agli altri e non sentirmi in imbarazzo a causa del mio ancora evidente handicap fisico. Avevo così optato per il sabato sera e la domenica nel tardo pomeriggio.

Qui sono però cominciati i miei ulteriori guai perché ho scoperto che il sabato la piscina non chiude alle ore 22 ma alle 18, cioè ben quattro ore prima dell’orario calendarizzato e anche la domenica pomeriggio l’impianto è interdetto all’utenza già dalle ore 16.30, quando invece dovrebbe chiudere alle 18. Ma il Bione non deve fornire un “servizio pubblico”? Perché ciò avviene e nessuno protesta per davvero?

Mi chiedo come sia possibile avvengano cose di questo genere, soprattutto in considerazione del fatto che il Bione non è una struttura privata ma è di proprietà del comune di Lecco. Evidentemente, se questo accade ormai da tempo, i funzionari comunali controllano poco e male il gestore della vasca da nuoto. O c’è qualche altro “motivo” per penalizzare l’utenza? L’assessore alla partita dov’è? E il sindaco di tutti? Ovviamente, e come al solito,  non ne saprà nulla!

In passato non ho mai frequentato sport acquatici ma ora che mi trovo in questa grave necessità personale, mi auguro che la mia segnalazione possa contribuire a risolvere presto e bene la situazione descritta. Le tasse le pago regolarmente anch’io e per una volta che ho bisogno di questo servizio sono fortemente determinato a fare rispettare il mio elementare diritto alla salute.

Mi auguro inoltre che a chiudere, con così consistente anticipo, non sia solo la piscina visto che presto avrò la necessità di utilizzare al centro comunale del Bione, anche la palestra fitness e altri servizi con il relativo personale. Constatato il disservizio e visto che ero molto arrabbiato, mi sono guardato in giro e per quanto ho potuto ho visitato l’impianto: anche a un non addetto ai lavori balza subito all’occhio la pressoché totale assenza di una manutenzione degna di questo nome e anche questo, del tutto onestamente, non mi sarei aspettato di trovarlo al Bione. Nella mia città. Il comune di Lecco, comune capoluogo, è proprio caduto in basso se consente il persistere di questo inaccettabile degrado. Immagino le difficoltà e la delusione dell’utenza più giovane e degli atleti che lo frequentano abitualmente.

Onestamente non comprendo perché questa struttura non sia messa pienamente a disposizione della collettività e dei contribuenti lecchesi proprio nei due giorni non lavorativi della settimana. Tali limitazioni all’uso, soprattutto nel tempo libero dei cittadini più operosi, sono un insulto al buon senso e al senso civico che dovrebbe invece accompagnare gli amministratori della città nell’esercizio delle loro funzioni. Compresa quella di controllo. Anche quelli per lo sport, sono soldi pubblici ed è bene non dimenticarselo.

Grazie per l’ospitalità.

Lettera firmata