BELLANO – L’altra mattina intorno alle 5 la pattuglia dell’ Unità Operativa Distaccata della Stradale di Bellano, comandata dall’Ispettore Capo Ezio Ferrante, ha notato un’auto ferma sulla rampa di immissione della SS36 da Bellano in direzione Colico, con le quattro frecce attivate.
Da un controllo del veicolo i dipendenti hanno scoperto un foglio manoscritto con tratto incerto e che lasciava intuire un’alterazione dello stato d’animo di chi l’aveva firmato. A quel punto sono iniziate le ricerche nelle vicinanze della vettura, culminate con il ritrovamento di B.M. arrampicato sull’esterno della rete di protezione che si affaccia sullo strapiombo dell’Orrido di Bellano. L’uomo, con pregressi problemi legati alla tossicodipendenza, al momento dell’episodio risultava essere in una situazione emotiva instabile e precaria, che rendeva difficile il tentativo di persuasione a non commettere l’atto estremo del suicidio.
Il Capo Equipaggio, con non poca difficoltà, è riuscito a stabilite un contatto con l’uomo, che non voleva in alcun modo che intervenisse altro personale. Allo stesso tempo non veniva mai trascurata la situazione critica e pericolosa dettata anche dal traffico veicolare in ripresa nelle ore mattutine, che nel frattempo veniva gestito dall’altro componente della pattuglia.
Dopo circa un’ora di interazione con B. M., i poliziotti sono riusciti a farlo desistere dall’atto, accompagnandolo poi negli uffici della Sottosezione di Bellano dove è stato assistito e ristorato.
“Il buon esito dell’attività posta in essere – sottolinea la Polstrada – si rendeva efficace in virtù delle ottime capacità possedute dai pattuglianti che peraltro hanno avuto modo di accrescere il proprio bagaglio professionale attraverso un corso di “comunicazione nelle situazioni di crisi ed emergenze e contrattazione con soggetti difficili”, recentemente organizzato dal Comune di Lecco”.