“COSÌ LONTANI, COSÌ VICINI”:
IN UN LIBRO INTERESSANTI RACCONTI DI ITALIANI ALL’ESTERO

calolzio giovani idee 3VERCURAGO – Venerdì sera alla Biblioteca Gianni Secomandi di Vercurago la presentazione del volume “Così lontani, così vicini”. L’idea nasce da Paolo Saporito (insegnante e collaboratore del nostro quotidiano), con la collaborazione di William Bonacina, l’intervento di una quincidicina di collaboratori e soprattutto il supporto della Comunità montana del Lario Orientale e Val San Martino per il bando “Giovani idee”.

Il sindaco Carlo Greppi apre l’inaugurazione sottolineando l’importanza di sostenere un simile progetto e di come tanti giovani si siano impegnati per realizzare questo libro.

Il libro è una raccolta di esperienze di italiani all’estero suddivisa in alcuni criteri principali, i quali seguono i moti di emigrazione italiana: Londra, Europa nel complesso, Africa, New York e Sud America.

Il problema delle poche aspettative per il futuro sfocia spesso nella soluzione del partire. Così hanno fatto Paola Fontana e Sara Fontanella, due delle collaboratrici, le quali raccontano di come le proprie esperienze, seppur diverse, abbiano in comune la voglia di scoprire, conoscere e di creare un’armonia nella diversità di popoli e culture con cui si sono confrontate.

Dal “make youself at home” all’essere “chiunque o semplicemente sè stessi“, queste sono le due ragazze intervenute in prima istanza.

Le ultime due esperienze sono legate al viaggio per fini di beneficienza. Desiree Spreafico, volontaria in Kenya, racconta di come questa esperienza l’abbia fatta sentire piccola. “Sentirsi piccola tra elefanti e giraffe, sentirsi bambina, con la voglia di scoprire e imparare, essere sola con 350 bambini e sentirsi piccola. Essere piccola e straniera, provare la sensazione di essere la minoranza”.

Grazie a questa esperienza ha deciso di non essere più “piccola”, unendosi all’associazione Smileland di Galbiate, più che un’associazione, un gruppo di amici, uniti dal desiderio di fare del bene per i meno fortunati.

Virginia Bonacina chiude la presentazione con le sue due esperienze di volontariato: in Sud America e in Camerun, spiegando come ciò che rimane di un viaggio siano principalmente i legami.

La consapevolezza di essere straniera si unisce alla consapevolezza che la nostra cultura non sia l’unica possibile, ma che esistono altre realtà nelle quali la vita è concepita in un’altro modo.

M. P.