PRESIDIO A LECCO PER GAZA.
L’APPELLO E’ QUELLO DI VIK:
”RESTIAMO UMANI”

gaza presidio qll (14)LECCO – “Il più grande e potente esercito del mondo in feroce attacco contro una popolazione che si muove ancora sui somari, quei corpicini smembrati, amputati, quelle vite potate ancora prima di fiorire saranno un incubo per tutto il resto della mia vita e se ho ancora la forza di raccontare della loro fine è perché voglio rendere giustizia a chi non ha più voce, forse a chi non ha mai avuto orecchi per ascoltare”.

Egidia Beretta, madre di Vittorio Arrigoni, assassinato a Gaza nella notte tra il 14 e il 15 aprile 2011 è intervenuta al presidio di pace a favore di Gaza, organizzato da Qui Lecco Libera martedì 15 luglio in piazza XX Settembre citando un passo del libro del figlio dal titolo “Gaza. Restiamo umani”, purtroppo ancora drammaticamente attuale (che racconta i giorni della sanguinosa offensiva israeliana “Piombo fuso” contro la Striscia di Gaza, andata avanti dal 27 dicembre 2008 al 18 gennaio 2009. Il resoconto quotidiano di Arrigoni, spesso scritto in condizioni difficili, durante i bombardamenti, nei rari internet point dotati di un generatore autonomo di elettricità descrive i 22 giorni di bombardamenti nei quali vennero uccisi 1200 civili, 400 bambini).

gaza presidio qll (17)“Si può parlare di tregua, di sospensione dei bombardamenti – ha sottolineato Egidia Beretta – ma il popolo palestinese, che è molto forte e molto dignitoso, ha bisogno di giustizia, di tornare a essere padrone della sua terra. Dobbiamo tenere presente che vicino a Hebron ci sono bambini che non riescono ad andare a scuola o se ci vanno sono bersagliati dai coloni, questo non è essere umani, non lo dobbiamo mai dimenticare, non solo adesso che siamo qui e tutti vogliamo che questo sterminio cessi, il mio cuore è con le persone uccise, con chi ha paura e soffre”. Molte le persone che hanno voluto manifestare la propria solidarietà al popolo della Striscia di Gaza e di Gaza in particolare, vittima in questi giorni di un ingiustificato e brutale attacco militare da parte dell’esercito israeliano.

Durante l’incontro è intervenuto telefonicamente anche Francesco Vignarca, coordinatore nazionale della Rete Italiana per il Disarmo:”Prima di tutto sottolineiamo una tragica coincidenza: il 9 luglio scorso sono stati consegnati i primi due, dei 30 previsti, aerei di addestramento militare armabili in concomitanza con 24º anniversario di promulgazione della legge 185/90. Una legge di livello avanzato e dalle consolidate procedure, che potrebbe essere utilizzata dal nostro Paese come golden standard da portare a livello internazionale per l’implementazione del trattato sugli armamenti, ma che spesso è stata disattesa per autorizzazioni all’export decise in contrasto con i principi della legge stessa. Considerando che l’Italia è stata uno dei fornitori ad Israele grazie a un accordo di cooperazione militare del 2005, abbiamo chiesto che il nostro governo sospenda il fornimento degli armamenti e si faccia promotore presso l’Unione europea di questa iniziativa. Per ora il governo non ha accolto le nostre richieste, solo alcuni parlamentari hanno sostenuto l’appello. Speriamo che grazie a queste pressioni il governo dia una risposta”.

Elena Pescucci