PRESIDIO DEGLI STUDENTI:
“CHE RENZI CI ASCOLTI!!!”
LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE

sciopero studentiLECCO – Pochi, ma buoni. Anche a Lecco gli studenti della scuola superiore hanno aderito all’iniziativa nazionale promossa contro la #BuonaScuola di Renzi di scena in tutte le piazze italiane venerdì 10 ottobre. Inizialmente avevano programmato un corteo, ma poi anche per non creare disagi alla viabilità cittadina, considerato il ristretto numero di partecipanti, hanno deciso di rimanere riuniti in presidio in piazza Diaz e fare un’assemblea di istituto. La manifestazione prevista lo stesso giorno dello sciopero degli insegnanti indetto dai Cobas.

sciopero studenti“La riforma Giannini è lontana anni luce dal nostro prototipo ideale di scuola – spiega Sofia Gelforte, coordinatore dell’Unione degli studenti di Lecco –. Stiamo protestando contro un piano che vuole gli studenti con sempre meno diritti, con un’accentrazione sempre maggiore nelle mani dei dirigenti che vogliono diventare dei manager, attirando i finanziamenti dei privati per riuscire a mantenere un livello almeno decente nelle scuole. Un altro punto dolente è quello dell’alternanza scuola-lavoro: si vogliono introdurre 200 ore aggiuntive di stage per gli studenti negli ultimi 3 anni. Anche noi pensiamo che le ore di stage siano fondamentali, ma devono essere formative, quindi gli studenti devono essere affiancati a dei tutor, persone capaci di insegnarci e fornirci gli strumenti necessari ad affrontare il lavoro. Lo stage non può essere quello che ci propongono oggi sotto forma di sfruttamento. Vogliamo una scuola veramente pubblica e libera per tutti non finanziata da privati e accessibile a tutti indipendentemente dalla situazione economica delle famiglie anche perché attualmente le spese sostenute per mandare i figli a scuola sono esorbitanti. 1000 euro ogni anno tra libri, gite, materiali contributi volontari…”.

E anche la scuola dove Sofia studia non naviga in buone acque:”Io studio a Villa Greppi a Monticello Brianza. Lì l’edilizia scolastica è da rivedere: finestre che non si chiudono, riscaldamento che non funziona, gabinetti rotti. E anche i professori non ci sono. Fino alla settimana scorsa non ho avuto la professoressa di fisica perché non hanno potuto assumerla”.

presidio studentiA spiegare l’importanza di scendere in piazza oggi è Ivan Andreoni dell’Uds Lombardia:”Viviamo in un momento in cui l’unico obiettivo.del governo è quello di devalorizzare i corpi intermedi delle associazioni, sembra che la democrazia si fa online con test a scelta multipla, come ha proposto Renzi. Scendere in piazza oggi significa proporre un’alternativa al modello del governo. Io studio a Sesto San Giovanni in un liceo scientifico che pur essendo uno dei migliori della zona che l’anno scorso è stato protagonista delle pagine di cronaca perchè una ragazza è stata ferita da una mattonella caduta da un cornicione”.

E il messaggio lanciato dagli studenti di.Lecco è chiaro:”Ascoltateci!!!”. Andreoni ha poi specificato:”Renzi ha ribadito che la buona scuola del essere democratica quando la Giannini ha sia saltato il consiglio nazionale dei presidenti di Consulta, l’organo istituzionale di rappresentanza studentesca, sia il forum delle associazioni. Dunque è evidente che tra gli interessi del governo non c è quello di ascoltare gli studenti. Noi oggi chiediamo al governo il diritto allo studio e un piano scuola partecipato”.

Elena Pescucci