PREZZI AL CONSUMO: A LECCO STABILI NEL MESE DI GENNAIO. NOVITA’ NEL “PANIERE”

mercatoLECCO – L’aggiornamento dell’elenco dei prodotti che compongono il paniere (elenco dei prodotti rilevati) di riferimento per la Rilevazione dei prezzi al consumo ha interessato anche la rilevazione locale. Già dai mesi di novembre e dicembre 2013, l’Ufficio di Statistica del Comune di Lecco è stato coinvolto nelle operazioni di “ribasamento”, tra cui l’individuazione dei nuovi punti di rilevazione presso cui rilevare i nuovi prodotti nonché la ricerca dei nuovi prodotti nei punti già campionati.

Sono molteplici i prodotti in ingresso (caffè in cialde o capsule, formaggio grattugiato in confezione, formaggio spalmabile in confezione, sigaretta elettronica, sacchetti spazzatura biologici, …) e molto meno quelli in uscita, che tra l’altro vengono sostituiti da prodotti che rispecchiano meglio le abitudini dei consumatori (tailleur e yogurt biologico per esempio vengono rimpiazzati da abito donna e yogurt probiotico).

Il nuovo paniere complessivo è caratterizzato da 1.447 prodotti, aggregato in 614 posizioni rappresentative, 324 segmenti di consumo (livello minimo di pubblicazione degli indici), 233 sottoclassi di prodotto, 101 classi di prodotto; 43 gruppi di prodotto e 12 divisioni.

Un breve esempio:

–        Prodotto: Giacca uomo invernale;

–        Posizione rappresentativa: Giacca uomo;

–        Segmento di consumo: Cappotti e giacche uomo;

–        Sottoclasse: Indumenti per uomo;

–        Classe: Indumenti;

–        Gruppo: Abbigliamento;

–        Divisione: Abbigliamento e calzature.

A livello locale vengono rilevate poco più di 5mila quotazioni al mese, con un incremento rispetto all’anno scorso di oltre 6 punti percentuali. L’aumento è determinato sia dall’ingresso nel paniere di nuovi prodotti che dall’ampliamento e dal miglioramento del piano di rilevazione. I punti di rilevazione appartenenti al piano di campionamento locale sono 470 (+ 4,5% rispetto al 2013). In ognuno di essi si può rilevare un solo prezzo o addirittura circa 300. L’indagine mensile prevede altresì il monitoraggio delle tariffe dei servizi (gas, rifiuti, ecc.ecc) a livello locale nonché la rilevazione presso gli amministratori di condominio e presso gli inquilini di 54 abitazioni in affitto.

L’operazione di ribasamento oltre a prevedere l’ingresso e l’uscita nel paniere dei prodotti, consiste anche nella revisione dei piani di campionamento, in modo tale che la rilevazione sia effettuata rappresentando il più correttamente possibile il tessuto distributivo dei beni e dei servizi; inoltre prevede la revisione della struttura di ponderazione ovvero del “peso” che i prodotti rilevati hanno all’interno del paniere e quindi nel calcolo degli indici.

Proprio con riferimento a quest’ultima modifica, per il calcolo degli indici del 2014, l’Istat ha previsto un aumento del peso della divisione alimentare e bevande analcoliche (circa mezzo punto percentuale in più), un aumento (leggermente più contenuto) del peso degli altri beni e servizi e della divisione dei servizi sanitari, e un lieve aumento dei servizi ricettivi e di ristorazione, ricreazione spettacoli e cultura e istruzione. Di contro il peso dei trasporti è quello che ha subito la maggiore diminuzione (meno 0,75 punti  percentuali rispetto all’anno 2013), seguito dalla divisione di abbigliamento e calzature, comunicazioni, mobili e articoli per la casa, bevande alcoliche e tabacchi e abitazione acqua elettricità e combustibili.

Per il calcolo dei pesi l’Istat si avvale dei dati relativi ai consumi finali delle famiglie stimati in contabilità nazionale, nonché quelli derivanti dall’Indagine sui Consumi (a cui anche il nostro Comune partecipa) oltre che da altre molteplici fonti ausiliarie. Per maggiore chiarezza l’Ufficio Statistica ha predisposto tabelle e grafici con i numeri della rilevazione dei prezzi al consumo anno 2014. (vedi allegati: tabella rilevazione e grafici rilevazione).

Analisi prezzi al consumo gennaio 2014

Il dato di gennaio 2014 non fa che confermare la tendenza di quanto rilevato negli ultimi mesi, prezzi poco mossi, addirittura in diminuzione causati da uno stallo dei consumi. Il confronto con il dato medio nazionale evidenzia un differenziale tra i due indici nuovamente in aumento: infatti si attesta a 1,2 dallo 0,9 del mese precedente (indice prezzi Lecco 106,2- indice prezzi Italia 107,4). (all.ti: tav. 1 e  tav. 2).

Anche a livello regionale il confronto evidenzia un dato locale inferiore (sia in termini di variazione che di indice) rispetto alle altre Città lombarde. Solo Varese registra una variazione tendenziale nulla, pertanto inferiore a quella locale, e una variazione congiunturale di 0,2%, mentre Lecco si attesta a 0,1%. La città di Cremona è quella che ha registrato la più alta variazione annuale +1,1%e una variazione mensile di 0,2% al pari di Varese, Milano, Brescia.

Di seguito viene riportato un breve commento sulle variazioni degli indici dei prezzi al consumo, registrate nel territorio locale, con riferimento al mese di gennaio 2014.

Questi i prodotti, a rilevazione locale e non centralizzata, che hanno avuto le peggiori variazioni e quelli che hanno registrato, invece, le migliori diminuzioni di prezzo:

I PEGGIORI TRE

  • Gas GPL             + 5,9%
  • Petto di pollo       + 5,3%
  • Alimenti per gatti + 4,6%

I PEGGIORI TRE (ortofrutta + ittici)

  • Peperoni                                + 15,9%
  • Pesce fresco di acqua dolce + 13,9%
  • Ananas                                  + 13%

I MIGLIORI TRE                                                                   

  • Padella               – 10,4%
  • Felpa uomo        – 6,9%
  • Pollo allo spiedo – 3,1%

I MIGLIORI TRE (ortofrutta + ittici)

  • Zucchine – 20,3%
  • Arance    – 15,7%
  • Cavolfiori – 13,7%

In dettaglio, l’analisi per capitoli suggerisce le seguenti considerazioni (in parentesi sono indicate la variazione congiunturale e la variazione tendenziale dell’indice dell’intera divisione di spesa):

– Alimentari e bevande analcoliche (+0,1%;+2,8%). La divisione registra un leggero incremento rispetto al mese di dicembre.
Leggero aumento per il comparto “pane e cereali” (+0,2%). Variazione di prezzo per pasta ripiena (+3,9%), pasta base per pizza, rustici e dolci (+2,7%), farina (+1,4%), di contro diminuisce pane a fette (-1,4%) e cereali per colazione e biscotti frollini con variazioni inferiori a mezzo punto percentuale. Stiamo assistendo al progressivo, anche se pur minimo, aumento della classe in esame da ormai più mesi, tant’è che la variazione cumulata dalla seconda metà dell’anno scorso è di circa un punto e mezzo. La classe “carni”, registra un aumento dell’indice dello 0,7%. Aumento generalizzato di tutti i tipi di carne e di alcuni salumi. Il prodotto con la maggiore variazione in aumento è il petto di pollo a fette (+5,3%). In diminuzione solo pancetta in confezione (-1,3%) e  coniglio (-0,5%). Stabile la classe “latte, formaggi e uova”, anche se i prodotti della stessa che registrano variazioni di prezzo sono di più di quelli stabili (15 e 11 rispettivamente) e solo 2 prodotti hanno variazioni maggiori del 2% (groviera +2,2% e panna da cucina -2,2%).

Ancora un leggero aumento per “oli e grassi”, da imputare esclusivamente alla variazione dell’olio di semi di girasole in quanto il burro e gli altri olii sono stabili. Questi ultimi sono cresciuti considerevolmente nel corso del 2013 tanto che la classe ha registrato una variazione complessiva di oltre 7 punti. Nella classe “zucchero e confetture, cioccolato e dolciumi” i prodotti registrano prezzi sostanzialmente stabili, ad accezione di confettura di frutta (+0,7%) e di caramelle e chewing gum che registrano variazioni prossime al mezzo punto percentuale. Aumento di 0,3 punti per “altri prodotti alimentari”. Tra i prodotti in aumento ci sono i condimenti (maionese e aceto). Diminuzione di prezzo per pizza surgelata. Si riduce di un ulteriore 0,5% l’indice di prezzo di “caffè, te e cacao”. La contrazione è da imputare alla diminuzione di prezzo del caffè tostato. Variazione in diminuzione per la “Frutta (- 4,6%) che ha azzerato l’aumento del mese di dicembre. La variazione è da imputare principalmente ai prodotti in piena stagionalità (arance, mandarini, ecc. ) che registrano contrazioni di prezzo superiori al 10% e che vengono bilanciati solamente dall’aumento di prezzo dell’ananas (+13%). I “Vegetali” invece hanno segnato una certa stabilità di prezzo, anche se all’interno della classe sono di gran lunga superiori i prodotti che aumentano di quelli che diminuiscono (oltre la metà registrano variazioni in aumento; poco meno di un quarto registrano variazioni in diminuzione e circa il 20% di prodotti non è stato interessato da variazioni). Forte aumento per i prodotti della classe “Prodotti ittici” (+ 3,6%), segno più per pesce fresco di acqua dolce, di mare sia di pescata che di allevamento, e dei molluschi. Contrazione per crostacei freschi. La classe “Acque minerali, bevande analcoliche” (-0,3%). L’acqua minerale diminuisce di 1,3 punti e pertanto corregge l’aumento registrato nel mese precedente (+1,2). Diminuzione anche per bevanda gassata al gusto di cola (-1%) e aumento di tè in bottiglia (+1,6).

– Bevande alcoliche e tabacchi (+0,3%;1,1%). Variazione congiunturale di segno più da imputare sia all’aumento degli alcolici che all’aumento dei tabacchi.

– Abbigliamento e calzature (-0,2%;-1,1%) Ancora una leggera variazione in diminuzione, da attribuirsi solo a felpa uomo e scarpe da passeggio donna che registrano un calo a seguito del perdurare da oltre quattro mesi delle promozioni. Rilevati i saldi invernali (il prezzo scontato è utilizzato per il calcolo dell’indice IPCA e non per il NIC). Aumento del prezzo per la riparazione pantalone (+4,2%).

– Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-0,4%;-0,6%) variazione di segno meno per la divisione in esame anche questo mese. Aumenta l’energia elettrica (sia la quota fissa che la fascia bioraria diurna feriale e bioraria fascia notturna, weekend e festivi). Ancora un lieve aumento per il gas in bombole e per canone affitto (sia abitazioni di privati che abitazione di Enti pubblici, queste ultime di maggior intensità). Diminuisce il gas di rete domestico (-2,6%.)

– Mobili, articoli di arredamento, servizi per la casa (+0,6%;+0,2%) continua la variazione di segno più per i prodotti della divisione, anche se, a livello numerico sono meno degli altri mesi i prodotti interessati all’aumento che è da imputare ai prodotti della sottoclasse mobili e arredi e agli elettrodomestici. Variazione di segno meno per i prodotti appartenenti alla classe Cristalleria, stoviglie e utensili domestici.

– Servizi sanitari e spese per la salute (-0,1%;+0,2%) Leggero incremento per i medicinali di fascia C.

– Trasporti (-0,1%;+1,8%) Leggera contrazione della divisione Trasporti. Ancora aumento di tutte le tipologie di mezzi di trasporto rilevate (automobile, ciclomotore, motociclo e bicicletta per bambino) e per alcuni servizi di riparazione auto (sostituzione cinghia e sostituzione pattini freni). Consistente variazione in aumento per gas gpl (+5,9%). Di contro si segnala la continua riduzione di prezzo del noleggio dei mezzi di trasporto (-3,4%) e la variazione “stagionale” in diminuzione dei viaggi aerei (intercontinentale e nazionale con variazioni superiori a 10 punti ed europeo con variazione di circa 6 punti). Riduzione di prezzo anche per il trasporto ferroviario nazionale e per quello marittimo.

– Comunicazioni (-0,4%;-10,9%).  Divisione in leggero calo a livello congiunturale. Consistente la variazione a livello annuale (oltre 10 punti). Aumento per apparecchi per la telefonia fissa e cellulari, diminuzione per smartphone.

– Ricreazione, spettacoli, cultura (+0,2;+0,9%) Poco meno della metà dei prodotti appartenenti alla divisione sono stati interessati dalla variazione di prezzo. Per i prodotti tecnologici in evidenza Ebook-reader (+5,4%) e computer desktop (-6,3%).

– Istruzione (nulla;+0,6%). Nessuna variazione da segnalare.

– Servizi ricettivi e di ristorazione (-0,8%;+0,1%) Calo dei servizi ricettivi e di ristorazione. Diminuzione per camera di albergo, campeggi e agriturismo. Aumento per fast food etnico.

– Altri beni e servizi (+0,5%;-1,9%).  Divisione in aumento. Aumentano alcuni prodotti per la cura e l’igiene personale (crema per mani, gel per capelli, dentifricio …). Aumento per assicurazione auto e diminuzione per quella moto.