LECCO – Soffrono il caldo i 32 profughi ospitati due giorni fa all’interno della palestra della scuola media statale A. Stoppani di Maggianico, in via Puccini 1. Alcuni di loro sfidano la canicola passeggiando all’esterno della struttura, altri, invece, rimangono distesi sulle brande distribuite all’interno. Alcuni di loro sono abbigliati con felpe pesanti e tute del tutto inadatte alla stagione, ma richieste di indumenti più leggeri sono già in corso.
Un’educatrice della Cooperativa Itaca ci accompagna tra i ragazzi, in prevalenza provenienti da Ghana e Senegal, tutti tra i 25 e i 40 anni, sbarcati su coste sicule diverse dalla ben nota Lampedusa. Non sono arrivati tutti insieme e nei prossimi giorni ne sono attesi altri. Nessuno di loro parla l’italiano, pochissimi riescono a dire qualcosa in inglese, mentre la lingua di tutti è il francese.
Tuttavia, ad una domanda improvvisata, loro sorridono e dicono che va tutto bene. La Cooperativa fornisce loro alimenti e prodotti di prima necessità mentre la gestione dell’igiene e della pulizia del luogo è organizzata per piccoli gruppi, in autogestione. I ragazzi sono stati avvisati di non allontanarsi, poiché appunto ancora tutti privi di documenti.
Gli operatori di Itaca sono in costante contatto con Protezione Civile e Prefettura. I giovani africani rimarranno ospiti della struttura, si pensa, almeno fino al prossimo settembre, inizio di un nuovo anno scolastico. E’ comunque chiaro e certo che questa è una soluzione provvisoria.
L’auspicio è però che qualcuno possa anche giovarsi dei corsi e delle attività promosse dall’adiacente CPIA, dove molti studenti sono nigeriani o della stessa nazionalità di questi profughi. Un percorso di alfabetizzazione potrebbe, innanzitutto, riempire le loro giornate e inoltre favorirne una possibile rinascita sociale.
Paolo Saporito
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