PSICOLOGIA APPLICATA A INTERNET: COME STANNO CAMBIANDO
LE NOSTRE ABITUDINI?

Ogni invenzione degna di questo nome porta inevitabilmente a dei cambiamenti, non solo in seno alla società, ma anche per un discorso prettamente personale. E Internet non è certamente sfuggita a questa logica di fondo: anzi, ha dimostrato che la rete e le diverse piattaforme che ospita hanno un impatto determinante sul nostro modo di ragionare, di vedere le cose e di interfacciarci con gli altri. Al punto che gli esperti hanno già battezzato questo fenomeno come “psicologia di Internet”. Basti ad esempio pensare all’impatto cognitivo che le guide sul web hanno sulla nostra esperienza, o alle modifiche comportamentali che possono nascere dall’uso dei social network come Facebook.

Psicologia “relazionale”: la rete abbassa gli sguardi

GOOGLE INTERNET TABLETOggi è molto frequente girare per la città e vedere centinaia di sguardi e di teste chini sul display dello smartphone, con giovani e meno giovani intenti ad interagire con gli altri “messaggiando” sul cellulare, oppure “spiando” le altrui esistenze su Facebook o Instagram. Quando in realtà, a pochi metri di distanza, si trovano quelle medesime persone con le quali, in assenza di social network e quant’altro, avremmo fatto amicizia o tenuto una conversazione spensierata. Cambia dunque il modo di interagire, di comunicare, di gestire le relazioni interpersonali: e di certo non cambia in meglio, procurandoci un’abitudine malsana che poi ci impedisce di avere relazioni naturali, senza prima passare dalla mediazione di un monitor.

Quanto conta la rete dal lato informativo?

Ma la rete non ha portato solo cambiamenti psicologici negativi. Basta rifletterci un attimo: cosa saremmo, oggi, senza la possibilità di aprire Google e di cercare qualsiasi tipologia di informazione? Questo media ha infatti diffuso democraticamente la conoscenza collettiva. Un esempio ne sono i trucchi e i consigli per vincere ai videogiochi e ai giochi online, particolarmente in voga in questo momento. Se da un lato su YouTube ci sono numerosi video-tutorial su come superare un livello ai videogames, dall’altro sul web troviamo delle vere e proprie guide informative sulle strategie da gioco, per imparare ad esempio il conteggio di carte di blackjack sviluppato dal prof. Edward Thorp. La rete ci apre la mente, modifica la nostra esperienza tramite la lettura e la visualizzazione di contenuti facilmente reperibili, e ci consente dunque di padroneggiare informazioni che, in caso contrario, avrebbero richiesto un’esperienza diretta.

Quando la psicologia viene utilizzata per denudare l’utente

Chi padroneggia le arti della psicologia sa come interpretare i segnali che un corpo manda, studiandone ogni gesto o espressione. Ma ciò accade anche in rete dove, in assenza di feedback visivi, sono le logiche comportamentali ad essere definite entro certi schemi che si ripetono ciclicamente. E chi è abbastanza bravo da individuare i suddetti, può sfruttare la psicologia per entrare nella testa di chi naviga e dunque anticiparne le mosse. Questo vale sia nel mondo del web marketing, sia nel campo delle truffe online: essere prevedibili, può infatti causare danni o quanto meno abbassare le difese che il nostro cervello contrappone alle logiche della pubblicità.

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