RIFIUTI/SERVIZI: PRENDE FORMA
LA ‘TARES LECCHESE’. 0,30 EURO
A METRO QUADRO ALLO STATO

LECCO – Prende forma a grandi passi la Tares (“Tassa Rifiuti E Servizi”) che da quest’anno va a sostituire la più conosciuta Tarsu. Dopo averne votato in Consiglio Comunale, lo scorso 17 giugno, le scadenze delle singole rate per il costo di quest’anno (settembre, novembre, marzo e maggio 2014) si è discusso martedì in Commissione (si proseguirà poi giovedì e, ove necessario, infine, mercoledì 3 luglio) Del Regolamento e delle relative tariffe.

Il nuovo tributo è in vigore dal 1 gennaio 2013 e subisce diversi cambiamenti. Il primo è quello che va a rispondere all’obiettivo del legislatore di coprire economicamente per intero tutto il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti e dei servizi complementari, cosiddetti indivisibili, cioè pulizia strade e illuminazione pubblica su tutti.

E’ prevista per gli importi dovuti quest’anno, con l’ultima rata (maggio 2014) un pagamento di 0,30 euro a metro quadro (si parla di 0,40 per la tariffa del prossimo anno) a favore dello Stato

Ad oggi la (vecchia) Tarsu copriva, dopo l’aumento del 6% approvato dal Consiglio Comunale dello scorso anno, il 96% del costo del servizio. Con la Tarsu dovrà essere del 100%. Grazie alla diminuzione dei costi dell’Illuminazione e di altre voci, mediamente i cittadini dovranno sborsare, stando alle parole dell’Assessore al Bilancio Corti circa 200,000 euro in meno.

Mediamente. E’ indubbio (verrà approfondito domani in Commissione) che molte famiglie ed esercenti vedranno infatti aumentare la loro tariffa. Ad altri diminuire.

Con criteri che difficilmente potranno essere equi e che genereranno certamente polemiche. Soprattutto per quelle non domestiche non avendo la possibilità – manca anche un archivio-database in Comune – di modulare le diverse Categorie di attività, stabilite per Legge. Un parrucchiere pagherà uguale ad un meccanico o di un falegname a prescindere dalla reale produzione (e gravosità) dei rifiuti.

Non saranno esenti da iniquità anche le famiglie. Sebbene nel Regolamento come principio è previsto uno sconto del 10% per chi raccoglie e differenzia la propria immondizia, ad oggi, infatti, non si può concretizzare nella pratica, non potendo verificare puntualmente chi la fa e chi no.

In altre parole alla domanda che ci possiamo porre tutti: Quali sono i vantaggi economici per chi pratica la raccolta differenziata? La risposta non può che essere, purtroppo, ad oggi, zero. Speriamo nel senso civico dei cittadini.

La tariffa domestica che si sta mettendo a punto vede come voci di composizione una parte fissa calcolata in rapporto alla superficie e al numero di componenti l’abitazione e una parte variabile in base ai costi complessivi del servizio.

Nella seduta di Commissione di ieri si è illustrata anche la parte del Regolamento che prevede soprattutto sconti, sanzioni, modalità di pagamento e comunicazione e gli esentati al pagamento.