RUBRICA LECCO IERI&OGGI:
LO SKYLINE NEL NOVECENTO

LECCO – Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte; […]. Lecco, la principale di quelle terre, e che dà nome al territorio, giace poco discosto dal ponte, alla riva del lago, anzi viene in parte a trovarsi nel lago stesso, quando questo ingrossa(Alessandro Manzoni, Promessi Sposi, Cap. I).

LECCO DUE FACCEDopo venti puntate sui rioni la rubrica Lecco Ieri&Oggi dedica un approfondimento alla città di Lecco. L’incipit del romanzo di Manzoni usa le parole più adatte per descrivere la nostra bellissima città. Il lago, le montagne, l’ampia costiera, il fiume, tutto questo un lecchese lo conosce bene, ma per coloro che non sono delle nostre parti leggere queste parole con gli occhi chiusi fa riecheggiare nella testa l’immagine nitidissima di cos’è la nostra città.

È vero che da inizio Novecento la città ha cambiato faccia e si è ingrandita, espansa fino a raggiungere la dimensione attuale e il volto che ha acquisito, e che noi vediamo, ha mantenuto in sé solo alcuni piccoli dettagli di inizio ‘900 e altri ancora precedenti descritti appunto dallo scrittore milanese.

Confrontando le immagini, la cartolina che è datata 1920 e la nostra fotografia, il panorama rimane lo stesso: certo l’argine è stato sistemato, il lungolago è stato inalberato e si è modificato l’imbarcadero del traghetto (oggi bar), ma lo skyline è rimasto sostanzialmente lo stesso, dominato oggi come allora dal campanile.

Skyline lecchese, 1920
Skyline lecchese, 1920
Skyline lecchese, 2014
Skyline lecchese, 2014

A. G.