IL SOCCORSO ALPINO È “ROSA”:
SEMPRE PIÙ DONNE ATTIVE
NELLE EMERGENZE IN MONTAGNA

cnsas-donna-cordaLECCO – Tra i sette soccorritori della XIX Delegazione Lariana che oggi in Grignetta hanno risolto l’intervento per il recupero di un alpinista bergamasco c’erano anche due donne: il medico rianimatore e un tecnico. Entrambe, è doveroso sottolinearlo, hanno avuto un ruolo significativo nello svolgimento delle operazioni.

La componente femminile del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico), sebbene in numero decisamente inferiore, per ora, rispetto a quella maschile, è comunque presente in diversi ambiti: sono sempre di più infatti le ragazze che entrano a far parte della struttura, come medici o sanitari specializzati nel soccorso in montagna, come unità cinofile per la ricerca in valanga o in superficie, in forra, nel soccorso speleologico e anche in quello strettamente alpino.

Le selezioni sono rigorose e l’impegno richiesto per continuare a fare parte del CNSAS è notevole ma questo non riduce la passione con la quale un soccorritore, uomo o donna, sceglie di dedicare buona parte del proprio tempo, spesso della propria vita, ad accorrere in aiuto di chi ne ha bisogno.

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