TELERISCALDAMENTO:
SILEA RISPONDE
ALLA “RETE RIFIUTI ZERO”

SPECIALE_SILEA_1 ColomboVALMADRERA – Scrive l’amministratore unico di Silea, Mauro Colombo, in merito alle prese di posizione contro il progetto di teleriscaldamento apparse sugli organi d’informazione locali.

Sono state diffuse nelle scorse settimane una serie di prese di posizione contro il progetto preliminare di teleriscaldamento che Silea SpA si accinge a varare.

Tali dichiarazioni, pur rifacendosi a fonti diverse, presentano tuttavia una serie di enunciazioni che sono riconducibili ad un medesimo impianto culturale che, a partire dalla preoccupazione manifestata per l’ottenimento da parte di Silea del decreto A.I.A. a utilizzare il termovalorizzatore di Valmadrera a pieno carico paventando presunti danni alla salute dei cittadini, si esprime negativamente sul progetto di teleriscaldamento. In particolare, al di là dei rilievi sull’eccessivo costo e  sulla obsolescenza della formula, alla base delle critiche espresse sarebbero soprattutto da un lato il timore che tale soluzione accrescerebbe la dipendenza del territorio lecchese anche nel futuro dall’attività dell’inceneritore, dall’altro finirebbe per rendere non perseguibili obiettivi quali la diminuzione della produzione dei rifiuti stessi, il miglioramento dei livelli di raccolta differenziata e l’incremento delle pratiche di riuso e riciclo.

A questo riguardo, riteniamo necessario formulare una serie di precisazioni, che servano – al di là della pur legittima differenza di punti di vista – a fare chiarezza sulla posizione di Silea in merito al progetto di teleriscaldamento, superando impostazioni puramente ideologiche che, per loro stessa natura, non rispondono ad una analisi oggettiva della realtà e dei fatti. Per comodità, anche in considerazione della sua complessa articolazione e della ricchezza delle argomentazioni proposte, prendiamo spunto in primo luogo dal comunicato stampa lanciato il 2 gennaio scorso da Rete Rifiuti Zero Lombardia dal titolo “Il futuro economicamente e ecologicamente sostenibile per la Provincia di Lecco: predisporre un piano per la dismissione progressiva dell’inceneritore di Valmadrera”.

In primo luogo teniamo a precisare che, diversamente da quanto si afferma citando l’art 42 del TUEL, i Consigli comunali dei Comuni soci partecipati da Silea SpA non devono pronunciarsi affatto sulla realizzazione del teleriscaldamento, in quanto già oggi lo statuto della nostra Società prevede al proprio interno tra il suo oggetto sociale la produzione di energia elettrica e termica, derivante dalla gestione degli impianti di trattamento dei rifiuti. All’Assemblea dei Soci – come da convenzione e statuto – spetta semmai autorizzare l’investimento relativo, ed è quanto è stato fatto fin dal giugno 2011, dando il proprio via libera al percorso per addivenire alla progettazione definitiva ed esecutiva; percorso che ha trovato ulteriori conferme sia nell’agosto 2013 che, più recentemente, nell’assemblea del 30 ottobre scorso.

SPECIALE_SILEA_5 nastro riciQuanto all’affermazione che “il costo complessivo del progetto sarà distribuito su tutti i 342.000 abitanti dei Comuni soci partecipati di Silea SpA” è assolutamente errata, dal momento che il costo complessivo del progetto sarà sostenuto esclusivamente da Silea e da eventuali altri investitori interessati, mentre né per i Comuni soci, né per i loro abitanti ci sarà alcun onere, diretto o indiretto.

In merito ai rilievi tecnici mossi al sistema di teleriscaldamento alimentato da rifiuto urbano residuo, non possiamo non sottolineare le numerose inesattezze presenti nelle dichiarazioni di Rete Rifiuti Zero Lombardia.

Innanzitutto l’utilizzo di tubazioni pre-isolate consente di contenere la dispersione del calore, il teleriscaldamento sfrutta il calore già prodotto dal termovalorizzatore che, viceversa, resterebbe, come oggi, inutilizzato.

Il teleriscaldamento, dunque, consentirà un risparmio di circa 6 milioni di metri cubi di gas naturale all’anno, con conseguenti importanti benefici sia a livello ambientale (riduzione di CO2), sia in termini di autonomia energetica e quindi di bilancio energetico/ambientale.

Se poi, in futuro, come auspicato dagli estensori del documento, l’inceneritore sarà accantonato come tecnica di smaltimento rifiuti per dare vita a nuove reali tecnologie innovative, il teleriscaldamento potrà essere alimentato da fonti energetiche alternative e/o rinnovabili.

L’avvio del progetto di teleriscaldamento alimentato attraverso i rifiuti non contrasta affatto con le linee del programma regionale di gestione dei rifiuti (PRGR).

SPECIALE_SILEA_4 depositoIn primo luogo l’autorizzazione concessa da Regione Lombardia a Silea per il funzionamento del proprio termovalorizzatore a  pieno carico termico per i prossimi 16 anni sta a significare come l’impianto di Valmadrera non sia considerato né obsoleto, né a bassa performance ambientale ed energetica, e dunque non rientri in alcuna ipotesi di “decommissioning selettivo”.  Per altro lo stesso PRGR evidenzia come la realizzazione di nuovi termovalorizzatori sia consentita solo nel caso essi alimentino reti di teleriscaldamento, a conferma del giudizio positivo espresso su questa forma di riscaldamento.

Dunque nessun “ultimo disperato tentativo della Società di giustificare sul territorio lecchese la presenza di un impianto d’incenerimento destinato alla chiusura e a volerne ostinatamente continuare il funzionamento unicamente al fine di ammortizzare  gli ingenti investimenti richiesti”; come si afferma. Si stima infatti che l’investimento complessivo previsto per l’impianto e per la rete verrà ammortizzato in 13/15 anni, e dunque ben all’interno del periodo definito dall’autorizzazione regionale (16 anni) per il funzionamento a pieno carico termico dell’impianto di Valmadrera.

In relazione a temi quali la produzione di rifiuti in provincia di Lecco, l’introduzione di nuove forme di tariffazione e l’incentivazione alla differenziazione nella raccolta, vi sono alcuni dati oggettivi di cui il documento sembra totalmente dimenticarsi.

Innanzitutto a Silea SpA fanno riferimento non solo il termovalorizzatore di Valmadrera, ma anche l’impianto di compostaggio di Annone e quello di Seruso per la selezione di imballaggi riciclabili e recuperabili come materia di Verderio. Dunque vi è un interesse oggettivo ad un’incentivazione della pratica della differenziazione, per altro testimoniata da un lato dalla costante azione di formazione, informazione e sensibilizzazione sviluppata con campagne, eventi e corsi, dall’altro dalla politica dei corrispettivi praticati all’insegna di “chi meno differenzia, più paga”,  che ha portato, pure in presenza di un aumento di costi di trattamento, a tenere bloccate le tariffe per 11 anni e addirittura a ridurre nel 2014 e 2015 quelli per il trattamento della frazione umida e della frazione secca e della raccolta del vetro porta a porta. Gli stessi risultati sin qui conseguiti in termini di raccolta differenziata, che ci collocano come provincia al quinto posto in Lombardia, offrono un riscontro evidente in questa direzione, pure certamente migliorabile come noi stessi auspichiamo.

Ciò detto, Silea non è chiusa rispetto all’introduzione di nuovi possibili meccanismi come la tariffa puntuale, che va tuttavia affrontata in modo non demagogico o ideologico e che, secondo i più moderni studi, diventa realmente praticabile ed efficace nei risultati solo quando un intero bacino ha compiuto la scelta di utilizzare lo stesso sistema di raccolta e la stessa organizzazione operativa. In altri termini solo in presenza di un sistema integrato di gestione del ciclo dei rifiuti, obiettivo verso il quale Silea sta operando, è possibile avviare con successo una sperimentazione in tal senso.

Il vero problema, semmai, è quello da noi già in più occasioni evidenziato: ovvero la mancanza di sbocchi di mercato per buona parte dei materiali raccolti.

Per altro, laddove si vanno a citare “esempi virtuosi” con tanto di dati e numeri, occorre essere precisi e completi. In primo luogo non mancando di ricordare come, nel caso analizzato, i rifiuti residuali vengono trasformati in  CSS (combustibile solido secondario), utilizzato in cementifici o impianti industriali dedicati, e quindi di fatto sottoposta a trattamento termico; in secondo luogo non dimenticando che i dati che si riferiscono alla raccolta differenziata del consorzio citato contemplano anche le terre di spazzamento stradale, particolarmente pesanti. Utilizzando gli stessi parametri il “gap” tra i rifiuti urbani residui prodotti annualmente per abitante in provincia di Lecco e nel caso preso ad esempio scenderebbe sensibilmente. Infine non va dimenticata la differente tipicità geomorfologica dei due territori: la nostra provincia ha un’area montuosa particolarmente estesa, dove la raccolta differenziata è resa più difficile ed ha performances inferiori. È comunque da parte nostra allo studio, come già detto, una valutazione sugli effetti della tariffazione puntuale che, sicuramente, se applicata a tutto il bacino, potrebbe migliorare ulteriormente i risultati.

forno inceneritore sileaAncora, l’autorizzazione al funzionamento dell’impianto di Valmadrera a pieno carico termico non rappresenta una forzatura, in quanto ci permetterà non solo di gestire i rifiuti urbani residui prodotti in provincia, ma anche gli scarti di risulta dall’attività di Seruso sino ad oggi in parte spediti all’estero, i rifiuti ospedalieri trattati, oltre ad altri quantitativi di rifiuti speciali di produzione industriale, per i quali stiamo definendo una speciale convenzione che andrà ad interessare le aziende associate a Confindustria Lecco. La parte residua arriverà da gare nelle province limitrofe e dal mutuo soccorso previsto con altri impianti lombardi e prescritto in tutte le Autorizzazioni Integrate Ambientali deliberate da Regione Lombardia.

Per altro vogliamo evidenziare come, da una comparazione dei dati delle raccolte del 2014 e 2013, registriamo nello scorso anno un aumento sia dell’umido (+3,45%), che del secco (+1,31%) e del residuale (+0,72%).

Da ultimo, vogliamo ancora una volta rassicurare sul tema della salute e sicurezza dei cittadini, tema sollevato in particolare dal neo-nato Coordinamento Zero Rifiuti.  Silea non solo è sottoposta a tutti i più severi controlli da parte delle Autorità preposte in materia ambientale, ma è anche certificata EMAS, protocollo volontario che ci permette di monitorare, valutare e migliorare le prestazioni ambientali dei nostri impianti, in una logica di totale trasparenza. In questa stessa logica, il nostro sito ospita tutti i dati relativi alle emissioni giornaliere in continuo, alle analisi periodiche da autorizzazione e alle analisi periodiche con campionatori in continuo (Diossine e furani e Idrocarburi policiclici aromatici). E tali dati si collocano mediamente 10 volte al di sotto dei parametri definiti per legge.

Mauro Colombo
Amministratore Unico Silea SpA