CIVATE/VILLA CANALI INAUGURA
IL SUO AFFRESCO: ANTICA TECNICA
PER LA NUOVA BIBLIOTECA

CIVATE – L’ultima delle giornate, che celebrano l’apertura dicitera affresco civate (1) Villa Canali, si apre con la presentazione da parte del sindaco Baldassarre Mauri dell’affresco di Rosalba Citera, nata a Lecco ma residente proprio a Civate. L’opera, collocata all’ingresso della nuova biblioteca, è stata donata dall’AVIS di Valmadrera e Civate per commemorare i 40° anni del gruppo del paese, che conta oggi ben 130 membri.

Giovanni Rusconi, presidente dell’associazione, ha individuato un filo conduttore tra l’opera della Citera e quella di Atchugarry , “Germoglio di vita”, posta fuori dal cimitero in occasione del 25° dalla fondazione del gruppo di Civate: “Entrambe le opere sono un inno alla vita, la cui linfa e motore è proprio il sangue. Il marmo e l’affresco assicureranno un messaggio duraturo, inoltre in quest’ultimo caso, la collocazione nell’atrio di una biblioteca, all’interno di una struttura che ospita anche un ambulatorio, spero sensibilizzi il pubblico, specialmente le giovani generazioni, perché crescano considerando la donazione e la solidarietà un’abitudine”.

villa canali civate (18)E proprio la tecnica utilizzata, quella dell’affresco, costituisce secondo Angelo Isella, assessore alla Cultura, il vero valore aggiunto dell’opera, che si inserisce in un contesto ricco di importanti capolavori artistici di questo tipo: la Casa del Pellegrino, San Calogero e San Pietro al Monte.
In realtà proprio la leggenda legata alla celebre ed antica basilica avrebbe dovuto essere il soggetto dell’affresco, ma il sindaco ha preferito lasciare spazio alle tante e meno note bellezze di Civate. L’opera rappresenta quindi una veduta della penisola di Isella, idealizzata in una sorta di Eden naturalistico, arricchito dalla presenza di animali e da quella di tre fanciulli, circondati da libri e strumenti musicali.

citera affresco civate (4)Questi ultimi, come ha illustrato Giovanna Virgilio docente d’Arte presso l’Università Cattolica, rappresentano un’allegoria della Musica e della Letteratura: il significato è che la bellezza e la poesia dell’ambiente naturale possono e devono essere stimolo ai piaceri della cultura. I colori brillanti e vivaci, che rimandano all’esempio di Beato Angelico, trasmettono anche un messaggio di speranza in un mondo migliore che l’artista spera sia recepito specialmente dai giovani.
Durante la presentazione è stato trasmesso un video che ha documentato le varie fasi della realizzazione dell’affresco: si è trattato di un processo lungo e meticoloso, della durata di circa un mese.

citera affresco civate (9)L’assorbimento del colore da parte dell’intonaco lega indissolubilmente muro e disegno, permettendo una lunghissima durata nel tempo. Rosalba Citera, inserendosi in una grande tradizione italiana, ha fatto sua questa tecnica con la quale ha realizzato molte opere nel territorio, esempi sono a Valmadrera l’Auditorium Fatebenefratelli, il Museo dell’Agricoltura di San Tomaso e, nella stessa Civate, l’’ingresso della Scuola per l’Infanzia: “Il nostro paese ha affreschi antichissimi e meravigliosi: se conservati correttamente possono durare centinaia di anni. La voglia di stabilità, che oggi manca in una società “usa e getta” come la nostra, spero possa passare anche atraverso l’arte.” L’affresco in effetti nella sua costruzione ci da’ una grande lezione: viene realizzato un pezzo dopo l’altro, completando dall’inizio alla fine piccole porzioni di superficie, senza la fretta e l’ambizione di fare tutto e subito ma con la cura e la costanza che infine portano a un grande risultato.

Chiara Vassena