Partire in cerca di fortuna, partire nella speranza di lasciarsi alla spalle fame e povertà. Andare al di là del mare credendo ai sogni e alle promesse. Viaggiare stipati come merci sul fondo di una nave.
Detta così sembra la storia dei profughi che a migliaia affollano le nostre coste. Detta così sembra la storia di quella gente tanto magra e dalla pelle un po’ scura, che molti di noi sono soliti guardare con diffidenza. Detta così sembra la loro storia, ed invece è la nostra.
In cento anni di storia, tra il 1870 e il 1970, circa ventisette milioni di italiani partirono alla volta di una nuova vita, lasciandosi alle spalle il Bel Paese. Questo massiccio flusso migratorio si verificò nei primissimi anni dopo l’unità d’Italia, a partire 1870 circa. Spesso sentiamo “illustri” opinionisti e politici del caso recitare la seguente frase: siamo concordi nel dare asilo alle persone che scappano dalla guerra, non altrettanto a quelle che scappano da miseria e povertà.
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