RUBRICA IL RACCONTO:
GUARDARE OLTRE LE APPARENZE

LECCO – Prosegue la nostra ormai consueta rubrica dedicata ai racconti. Come sempre ci accompagna la penna di Antonella Straziota, autrice di Malgrate specializzata in storie e favole per bambini, che ogni mercoledì propone una sua opera originale.

Se volete pubblicare un vostro testo (per l’infanzia o meno), inviateci brevi racconti alla mail di Lecco News.

Buona lettura.

 

Guardare oltre le apparenze
C’era una volta, in un angolo sperduto del globo, un argonauta che vagava nello spazio creando il panico.

Lo chiamavano Freezer, perché non provava emozioni e ogni qualvolta qualcuno cercava di entrare a contatto con lui, l’uomo riusciva a congelare il malcapitato con un solo sguardo. Stanco di vagare nello spazio, ritornò sul nostro pianeta e, un giorno, mentre camminava lanciando sguardi raggelanti a chiunque osasse posare gli occhi su di lui, incontrò un vecchietto che gli chiese se volesse fargli compagnia. Freezer non gli rispose, limitandosi solo, dopo avergli lanciato uno sguardo interrogativo, a seguirlo in un bar.

Qui il vecchietto ordinò un cappuccino e una fetta di torta con la marmellata di arance per l’argonauta, che restò immobile.

“Che succede?” chiese il vecchietto all’uomo: “Non hai fame?”

“Ma sì, ho fame… ma mi chiedevo due cose: come mai non hai paura di me e come hai fatto a capire che avevo fame.” Il vecchietto si accarezzò la barba e gli disse: “Caro Freezer, un tempo ero anch’io come te: ogni volta che guardavo qualcuno, questi scappava… e non riuscivo a capirne il motivo, fino a quando ho conosciuto un essere speciale che, guardando oltre l’apparenza, è riuscito a leggere a guardare dentro di me e a tirar fuori tutto ciò che non riuscivo ad esprimere. Da allora mi guardo intorno e rispondo alle richieste di chi si sente perso, proprio come te.”

“Ma io non ti ho chiesto nulla! E poi, chi ti credi di essere per sapere come mi sento?” disse in maniera burbera l’argonauta.

Il vecchietto non rispose; dopo avere pagato il conto della colazione, gli mise in mano un binocolo e se ne andò, lasciando Freezer, sconcertato più che mai, fermo davanti alla vetrina del bar.

“Ma che ci faccio con questo coso?” si chiese, osservando l’oggetto da tutte le angolazioni. Mentre girava e rigirava il binocolo, si accorse che quello strano oggetto aveva dei poteri magici: avvicinando gli occhi a quelle due lenti cominciò a vedere il mondo come non lo aveva mai visto. Rimase, così, colpito dalla natura e dai miracoli che riusciva a dare: osservando il volo vorticoso di un’aquila, si ritrovò su una montagna altissima, da cui vide qualcosa che gli mozzò il fiato: una cascata attraversata da un arcobaleno. Questo spettacolo, che gli sembrò quasi un incantesimo, gli fece spuntare una lacrima. L’argonauta non capiva cosa gli stesse succedendo… provava una sensazione stranissima, eppure non riusciva a soffocare il desiderio di provarla ancora. Così guardò nuovamente nel binocolo e si ritrovò a guardare una mamma che accudiva il figlioletto di pochi mesi, e quella sensazione divenne ancora più forte, tanto da cominciare a piangere.

In quel momento passò di là un giornalista, che riconobbe immediatamente Freezer, che era ormai famoso in tutto il mondo per la sua freddezza e rimase stupito. “Questo sì che è uno scoop!” si disse. Chiamò i suoi colleghi ed intervistarono l’uomo, che spiegò loro come il binocolo avesse cambiato la sua vita. “Ho capito che se guardi il mondo da lontano, anche lui sarà lontano da te, ma, se ti accosti a lui e ti lasci avvicinare tutto acquista un’altra prospettiva.”

E, proprio mentre diceva queste parole, in diretta, nel notiziario delle ore 20, Freezer ebbe un’idea: chiamò i capi della televisione e li convinse a realizzare un programma di solidarietà, rivolto a sensibilizzare tutti coloro che, come lui, avevano passato gran parte della propria vita a cercare risposte al di fuori di loro e per questo erano diventati freddi.

Il programma ebbe un successo planetario e il suo format fu esportato in tutto il mondo… da allora la parola fratellanza fu associata al programma inventato dall’argonauta e tutti gli uomini cominciarono a guardarsi intorno, sperando di incontrare il vecchietto che potesse dar voce e forma ai loro pensieri più reconditi ed essere così persone migliori!

Antonella Straziota
Nasce a Bari nel 1971, laureata in scienze politiche, da dieci anni vive a Malgrate.
La sua passione è scrivere per diletto, e grazie alla sua immaginazione scrive racconti per bambini.
È autrice dei libri “Favole e… favole” e “Natale con fantasia” pubblicati in self-publishing, e della collana “Ai e Sil alla ricerca della sicurezza perduta” (raccolta di sei libri per bambini sul tema della sicurezza), pubblicato dalla casa editrice AIESiL. Ama la natura, la lettura, i gatti e fare passeggiate.

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