BRIVIO E LE INFRASTRUTTURE:
“NOSTRO SISTEMA VIABILISTICO
COME LA FABBRICA DEL DUOMO”

Il tema delle infrastrutture, o meglio il problema, ha trovato udienza in un incontro istituzionale con la Regione e la Provincia di Lecco nella sua attuale configurazione. I nodi sono quelli conosciuti e si muovono sul trittico tempi-procedure-costi, uno spartiacque che determina la soluzione o l’ulteriore ritardo di collegamenti, definiti unanimemente urgenti per lo sviluppo del nostro territorio.

Credo che, a questo punto, sia inutile qualsiasi gioco allo scaricabarile e la generica pratica del “j’accuse” che non produce né chilometri di strada e neppure, più cinicamente, consenso.

Qual è allora lo stato dell’arte? E come se ne viene a capo? Il punto è stato già fatto più volte e con più soggetti, anche per la comprensibile e legittima “pressione” delle forze economiche. Ebbene, dall’incontro di lunedì 6 maggio presso la sede della Regione a Lecco è emerso un quadro di convergenti volontà ad accelerare i processi in corso, in particolare:

– “statalizzazione” della Lecco-Bergamo, con il passaggio ad ANAS della realizzazione di un’ arteria di valenza nazionale che collega non solo due capoluoghi ma collega il sistema aeroportuale di Orio e Linate con la Valtellina e la Svizzera.

– urgente “revamping” della SS 36 tra Giussano e il Trivio di Fuentes

Non dimentichiamo anche il trasporto su ferro che sta angustiando un esercito di pendolari e che, al di là degli orari e dei ritardi, necessita di investimenti e di riorganizzazione. A questo punto, di solito, si conclude che ciascuna istituzione,  per ruolo e competenze, si assuma la responsabilità e faccia la sua parte.

Un ritornello doveroso, orecchiabile ma non sufficiente. Qui, davvero, si rischia di equiparare il nostro sistema viabilistico ad una sorta di “fabbrica del Duomo“, anche perché ho la sensazione che non in tutte le sedi si colgono le priorità e la gravità della questione. Non si tratta di rivendicare finanziamenti ricavati con fatica da qualche operazione ragionieristica, bensì di dare corso a impegni già presi e per lo più già finanziati, con un’accellerazione che superi il pantano delle contrapposizioni e che non continui ad aggiungere ulteriori “priorità”.

Con rammarico ricordo che la statale 36, un’arteria che comincia a mostrare tutti i suoi anni, costò un miliardo di vecchie lire al primo chilometro, e dieci miliardi al suo ultimo chilometro, anche perché tra il primo metro di asfalto e il taglio del nastro intercorsero lustri e lustri.

Se il tempo è denaro, come si dice, in questo caso l’adagio vale doppio. Non vogli fare appelli, ma credo che le istituzioni locali debbano approfondire i dossier e farsi sentire con insistenza, non picchiando i pugni sul tavolo ma facendo sentire la propria voce. Anche alzandola quando è necessario!

Non vale dire che siamo tutti sulla stessa barca, perché la metafora tiene solo se si rema dalla stessa parte e, al di là delle bandiere e degli appuntamenti elettorali, dobbiamo davvero remare tutti dalla stessa parte.

Virginio Brivio
Sindaco di Lecco