INVESTIRE SUL PETROLIO:
OPPORTUNITÀ E RISCHI

Conviene investire sul petrolio oggi? A giudicare dalle recenti vicissitudini dell’oro nero sembrerebbe proprio di no. Basti pensare che qualche settimana fa il prezzo del barile di greggio si è letteralmente inabissato sotto zero, provocando un enorme shock sui mercati diretti e indiretti.
Il motivo di quanto è accaduto è praticamente da rintracciare nel lockdown, che ha impedito ai trasporti di funzionare regolarmente, con i consumi di petrolio ad essi collegati. Il problema è che fasi di questo genere potrebbero nuovamente interessare molte delle maggiori economie mondiali nei prossimi mesi, soprattutto se il coronavirus dovesse tornare con la virulenza della sua prima fase. In tal caso le piazze di stoccaggio tornerebbero ad intasarsi sconsigliando ulteriori acquisti e portando, di conseguenza, un nuovo crollo del prezzo.

Investire sul petrolio: i rischi degli ETF

Gli ETF (Exchange Traded Funds) sono fondi d’investimento a gestione passiva. Quando si acquista un ETF è come se si acquistasse un paniere di titoli. Di conseguenza investire in ETF sul petrolio presenta diversi rischi, che possono essere circoscritti nel caso in cui si vada a parlare di operazioni a brevissimo termine, ad esempio ad un giorno.
Il motivo è da ricercare nel fatto che se oggi il prezzo del petrolio è sopra i 36 dollari al barile, nessuno sa se riuscirà a mantenere questo livello nel corso delle prossime settimane, anche alla luce dei fatti statunitensi e della nuova guerra commerciale che si profila tra USA e Cina.
Per chi punta su questo genere di asset, è anche da considerare come ogni giorno in cui si detiene un titolo sul petroli, questo viene ad essere gravato da 0,30 centesimi sotto forma di costi di stoccaggio. Un dato che può incidere non poco sull’operazione intrapresa.

Investire sul petrolio: meglio i CFD?

I CFD sono strumenti finanziari derivati che permettono di investire su un asset sottostante. Si può guadagnare anche nel caso in cui questo cali di prezzo, a patto naturalmente di indovinare il trend. Il guadagno sarà dato dalla differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita.
Se si pensa che il petrolio sia destinato a calare si può shortare, in caso contrario si deve optare per long. Anche in questo caso i rischi non sono pochi, considerato come nel corso dell’ultimo mese la quotazione del petrolio sia salita di oltre il 50%. Si tratta però, appunto, di un dato drogato dalla clamorosa caduta di marzo, quando il barile si trovava sotto zero.
Ad oggi va sottolineato comunque come il prezzo sia attestato a livelli che sembrano ancora bassi alla luce della possibile ripresa del settore dei trasporti in atto. Il quadro è però estremamente mutevole, considerato come economie di primo piano come quella statunitense, messicana e brasiliana siano ancora alle prese con la necessità di contenere il Covid-19.