LA LETTERA: “CORONAVIRUS?
FINANZA ED ECONOMIA
PIÙ IMPORTANTI DELLA VITA”

LECCO – Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Germano Bosisio, che dice la sua in merito alle ultime vicende che stanno interessando il nostro Paese sul fronte Coronavirus.

“Sono molteplici e controversi gli aspetti che caratterizzano la battaglia ingaggiata contro questo maledetto virus che sta mettendo a nudo la fragilità del nostro sistema di vita.
La paura dello “sconosciuto” sembra superare ampiamente quella del “diverso”, pure tristemente nota ai giorni nostri.
L’inesorabile intreccio tra salute, vita ed economia ci sta obbligando a riflettere a fondo sulle reali priorità che informano o, meglio, dovrebbero informare la nostra convivenza civile e sociale.
Un aspetto poco esplorato sinora dai grandi media sembra essere quello di chi, nell’ottica delle doverose responsabilità, dovrà effettivamente coprire i costi di questa implacabile lotta per tutelare le vite messe a rischio perlomeno per il tempo non breve che occorrerà per trovare e utilizzare un vaccino risolutivo.
La risposta che sembra emergere tra i cosiddetti “esperti” è quella che gli organismi della Comunità Europea ci concederanno (bontà loro, sich!) di splafonare il deficit previsto, sulla cui entità si sta variamente discutendo.
Naturalmente, viste le anacronistiche regole neoliberiste che si è data questa Europa non certo dei Popoli, si tratterà poi di reperire sul mercato queste risorse a suon di interessi inesorabilmente elevati, vista la presunta “fragilità economica” del nostro martoriato Paese.
Quindi il pluriennale fardello del Debito Pubblico sarebbe comunque destinato ad ulteriormente ingrossarsi, coi relativi e conseguenti aspetti da “strozzamento” delle socialmente più significative voci di bilancio.
Quindi in che cosa consisterebbe effettivamente la “paventata solidarietà” del “sistema Europa” che sarebbe elargita anche per premiare il nostro essere “battistrada esperienziale”, a vantaggio anche degli altri paesi?
Al contrario un sistema realmente al servizio dei cittadini potrebbe assicurare il finanziamento di queste primarie spese di “sopravvivenza” senza perlomeno far pagare interessi, se non addirittura a fondo perso, come converrebbe ad un sistema di “buon senso” che metta realmente al centro l’uomo e le sue ineludibili basilari esigenze e non la quadratura dei bilanci.
E, per dirla tutta: perché la Banca Centrale Europea (BCE) “per Statuto” vieta di finanziare direttamente gli Stati aderenti anche per le emergenze, ma li obbliga ad andare sui mercati, coi relativi rischi speculativi?
E perché invece può finanziare direttamente i sistemi bancari creando dal nulla moneta elettronica a interessi bassissimi e quindi relativa “liquidità di scopo”?
Sta anche qui la disumanità dell’attuale “Sistema Europa”, non certo quello dei Padri Fondatori, che tutti a parole dicono di voler perlomeno riformare ma che nessuno poi realmente persegue.
Qui ci sarebbe la reale occasione per tramutare un “danno evidente” in un’opportunità favorevole!
A completamento del quadro comprovante i livelli d’assurdità raggiunti da quello che non solo un Papa coraggioso definisce come “la dittatura di una economia senza un volto e senza uno scopo veramente umano”, ecco un significativo link: https://www.italia.attac.org/coronavirus-ce-chi-scommette-sui-tuoi-starnuti/.

Forse mi sfugge qualcosa o dico inesattezze, ma c’è qualcuno che può dimostrare l’infondatezza di queste argomentazioni?”

Germano Bosisio