Quali sono i costi di un conto corrente?
Il conto corrente è uno strumento di gestione finanziaria che consente di effettuare diverse operazioni. Tramite un conto corrente puoi farti accreditare lo stipendio o la pensione; effettuare pagamenti tramite bonifico oppure tramite carta di credito o di debito; domiciliare le tue bollette e prelevare o versare contante quando ne hai bisogno.
Se vedi le promozioni per aprire un conto corrente disponibili in rete o nelle filiali, ti renderai conto che i servizi e i costi di gestione possono variare a seconda dell’offerta.
Come scegliere allora? E quali sono le principali tipologie di conto in base ai costi?
Conti a confronto: l’ISC
Per ragioni di trasparenza e protezione del consumatore, i costi di un conto corrente devono essere descritti nei fogli informativi che la banca è obbligata a fornire.
Un primo passo per scegliere il conto corrente più conveniente in base alle tue esigenze è proprio quello di confrontare questi documenti. Un dato che può semplificare tale operazione è l’ISC: Indicatore Sintetico di Costo.
Si tratta di una cifra che riassume in modo indicativo il costo complessivo di un conto corrente, differenziato anche in base a sette profili tipo di utilizzo delineati dalla Banca d’Italia:
- giovani;
- famiglie con operatività bassa;
- famiglie con operatività media;
- famiglie con operatività elevata;
- pensionati con operatività bassa;
- pensionati con operatività media;
- operatività bassa (per i conti a consumo).
Essendo un indicatore, i costi effettivamente sostenuti potrebbero essere diversi. Tuttavia si tratta di un importante strumento informativo, utile a confrontare immediatamente le varie offerte.
Costi fissi e costi variabili
Se vuoi andare più nel dettaglio, è importante confrontare le principali voci di costo. Ti sarà quindi utile verificare:
- i costi fissi:
– spese di apertura;
– canoni delle carte di credito o di debito;
– imposte di bollo;
– costi di comunicazione; - i costi variabili:
– spese di utilizzo delle carte allo sportello;
– spese per gli addebiti ricorrenti come l’affitto o le bollette;
– commissioni e interessi del fido qualora fossi interessato a ricorrere al credito;
– spese di liquidazione o chiusura periodica riferite al calcolo di oneri e interessi in base al saldo.
Costi in base alla tipologia di conto
Infine, per scegliere il conto corrente più adatto a te puoi fare una stima delle operazioni che pensi di fare ogni mese e pensare a quale tipo di servizio vorresti accedere per soddisfare le tue necessità.
In questo caso, ecco le tipologie di conto tra cui poter scegliere:
- conto a consumo: è il conto ordinario in cui le operazioni si pagano singolarmente;
- conto a pacchetto: il canone può includere un numero massimo di operazioni gratuite (conto con franchigia), oppure un numero illimitato di operazioni gratuite (conto senza franchigia). I conti a pacchetto possono comprendere anche altri servizi come le cassette di sicurezza e la gestione degli investimenti;
- conto di base: è il conto regolato dalla legge per consentire a tutti di accedere ai servizi bancari essenziali;
- conto in convenzione: è il conto che prevede sconti e agevolazioni per particolari categorie di clienti.