RAPPRESENTANZA LECCHESE
AL CORTEO A ROMA
DEI PENSIONATI E ANZIANI

ROMA – I pensionati di tutta Italia si preparano a partecipare alla manifestazione nazionale di sabato 16 settembre a Roma al Circo Massimo. Tanti saranno i pensionati lecchesi che parteciperanno. Martedì pomeriggio nella sede della CGIL di via Besonda i segretari generali di SPI CGIL, FNP CISL E UIL pensionati di Lecco hanno illustrato in una conferenza stampa le motivazioni dell’adesione e gli obiettivi della manifestazione.

“Oggi in Italia gli anziani sono circa 16 milioni – spiega Giuseppina Cogliardi di SPI CGIL. “Di questi, circa il 50% vive con una pensione di 700 euro lordi mensili. Altri 4 milioni non superano i 1200 euro. Nella prospettiva generale di un progressivo invecchiamento della popolazione emerge da un lato la necessità di dotarci di una legge nazionale sull’autosufficienza, dall’altro il tema centrale è quello della rivalutazione delle pensioni. Queste sono però questioni che non riguardano solo i pensionati, ma tutta la società. Nella manifestazione del 16 novembre infatti saremo insieme ad associazioni di disabili e associazioni di categoria. Saranno presenti le più importanti realtà sindacali e i segretari generali nazionali di CGIL e FIOM. Saremo a Roma non con la rivendicazione di ottenere subito tutto quello che chiediamo. L’attuale governo ha dato alcuni segnali interessanti e ha riaperto il tavolo delle trattative. Noi invitiamo caldamente questo governo ad assumersi un impegno preciso per affrontare concretamente tematiche che non sono solo nostre, ma riguardano malati, disabili e soprattutto le famiglie.

Tra queste, un punto cruciale è rappresentato dalla legge nazionale sulla non autosufficienza. “Nel nostro Paese sono tre milioni gli anziani non autosufficienti, la cui condizione va a pesare ovviamente innanzitutto sulle famiglie. Sono circa 8 milioni infatti i familiari che se ne occupano. A tutte queste persone c’è da aggiungere circa un milione di badanti regolarmente censite. La situazione è limpida: ci sono tante persone coinvolte, poche risorse, manca soprattutto una legge specifica a livello nazionale, a differenza degli altri Paesi europei, tutto il peso di gestione del problema ricade sulle Regioni” – spiega Giorgio Galbusera di FNP CISL. “Al di là della prossima manifestazione, stiamo anche raccogliendo firme per richiedere una legge nazionale sulla non autosufficienza, per sbloccare i fondi e offrire un piano di servizi continuativo e di lunga durata a tutti gli anziani”.

Ma i pensionati sono stanchi anche di uno Stato che “mette le mani in tasca” e li sfrutta come categoria contributiva sostanziosa. “Le pensioni italiane sono le più tassate in Europa. Dal 2011 a oggi i pensionati hanno già dato 13 miliardi, nei prossimi dieci ne verseranno altri 17 – esordisce Giacomo Arrigoni, di Uil pensionati. “C’è un problema di recupero del montante e di rivalutazione delle pensioni per assicurare una vita dignitosa ai nostri anziani. Attualmente su una pensione di 1568 euro lordi mensili, un pensionato paga 960 euro di tasse all’anno. In pratica regaliamo la 13° allo Stato. Per di più sulle pensioni non si applicano le stesse detrazioni per produzione del reddito riconosciuto”.

“Esiste ovviamente un grande discorso intorno all’evasione da fare, perché il dato relativo all’Italia di 107 miliardi di evasione all’anno non è tollerabile in un Paese moderno e civile, La lotta all’evasione ha certamente un ruolo determinante all’interno del discorso, ma in ogni caso i pensionati non possono pagare più per tutti. C’è poi una grande “bufala” intorno al sistema pensionistico: se anche in Italia si facesse una distinzione tra assistenza e previdenza, l’incidenza sul PIL del sistema previdenziale scenderebbe all’11%, un valore equiparabile a quello della maggior parte degli altri Paesi europei. La rivalutazione delle pensioni porterebbe insomma vantaggi per il pensionato ma anche per l’intero sistema economico, contribuendo a rilanciare i consumi e la produzione”.

“Non ci aspettiamo di aggiungere chissà quanti giorni alla nostra vita, per riprendere un discorso della senatrice Segre – afferma ancora Galbusera – ma di aggiungere vita ai nostri giorni. Gli anziani sono costretti a confrontarsi tutti i giorni con code e tempi di attesa infiniti per accedere ai servizi sanitari. Fronteggiare quotidianamente le carenze del sistema, la mancanza di risorse e di personale, l’essere continuamente tartassati sulle pensioni porta molte persone alla drammatica decisione di rinunciare a curarsi”.

“Le nostre richieste vengono messe in gioco sulla base di un patto intergenerazionale. Gli anziani sono ancora una fonte di sostegno economico per i figli e i nipoti e chiedersi cosa ne sarà del sistema pensionistico tra 15-20 anni è un grande punto di domanda, anche per questo noi saremo a Roma sabato”.

Fabio Ripamonti