DIECI ANNI DALL’OMICIDIO
DI VITTORIO ‘VIK’ ARRIGONI.
IL SUO MOTTO ORA È GLOBALE

BULCIAGO – Sono passati dieci anni da quanto Vittorio Arrigoni fu rapito e ucciso a Gaza.

Pacifista e attivista per i diritti umani, blogger, Vik aveva sposato la causa palestinese e fu tra i pochi osservatori internazionali a documentare in prima persona l’operazione ‘Piombo fuso‘, l’assedio israeliano dell’agosto 2008.

Originario di Bulciago, Arrigoni era diventato cittadino onorario della Striscia, e la sua persona era scomoda per Israele perché testimone chiave della Corte internazionale dell’Aia sui crimini di guerra perpetrati in quel territorio.

Il 15 aprile 2011 venne diffuso un video con Arrigoni bendato e immobilizzato, responsabile una cellula jihadista salafita; gli stessi cittadini di Gaza si mobilitarono per il suo rilascio ma poco dopo arrivò la notizia della morte. Aveva 36 anni.

Nei giorni precedenti al rapimento Vik si era imbarcato con dei pescatori palestinesi, la sua presenza infatti garantiva loro di superare il blocco navale israeliano, ed è questa l’ultima storia raccontata dal brianzolo. Il suo impegno era riassunto nel motto “Restiamo umani“, diventato oggi esortazione per tante lotte.