RIFONDAZIONE/”FONTANA GROUP
E CONFINDUSTRIA MORTIFICANO
LA PROTESTA DEGLI OPERAI”

Sosteniamo lo stato di agitazione portato avanti dalle sigle sindacali e dai lavoratori alla Fontana di Calolziocorte. Le problematiche che i lavoratori contestano all’azienda sono molteplici e si sono acutizzate con la pandemia: mancanza di indumenti e dispositivi di protezione, razionamento del cibo in mensa e un contenzioso inerente il premio produzione.

La proprietà non ha accettato il confronto, mentre apprendiamo che lo storico presidente Walter Fontana attacca e banalizza i lavoratori in protesta, lamentando grosse perdite dovute al rallentamento del settore automotive e minacciando i lavoratori in caso di perdita di commesse dovute allo sciopero.

Ma può davvero un colosso come Fontana che ha numerosi siti logistici e produttivi sparsi per il mondo, anche in paesi dove la manodopera è a basso costo, e che vanta oltre mille dipendenti e 150 milioni di fatturato annuo, scaricare le colpe sui propri dipendenti? No!

Soprattutto per chi produce pezzi per auto lussuose e di nicchia. Gli fa eco, e come poteva mancare, Giulio Sirtori direttore di Confindustria Lecco, richiamando i lavoratori a “quel senso di responsabilità che il momento impone”.

Ma parliamo dello stesso senso di responsabilità dimostrato da Confindustria in Lombardia ad inizio pandemia? Con le pressioni istituzionali per tenere aperti i siti produttivi a tutti i costi e la complicità nella scellerata scelta di rallentare l’istituzione di zone rosse nella Bergamasca? A Walter Fontana e Giulio Sirtori vogliamo dire una cosa: abbiamo visto funzionare fabbriche senza padroni ma non senza operai.

Partito della Rifondazione Comunista Lecco