SAN GIROLAMO A SOMASCA:
CAPPELLE MESSE A LUSTRO,
ORA STATUE E AFFRESCHI

VERCURAGO – Concluso lo scorso mese di marzo il progetto “Riscoprire il complesso di San Girolamo a Somasca – Programma di tutela e valorizzazione”, alla cui realizzazione ha concorso Fondazione Cariplo all’interno del Bando “Buone prassi di conservazione del patrimonio (2015)”.

Il progetto si è posto come obiettivo principale la sensibilizzazione della comunità locale e non solo, al tema della conservazione continuativa e costante degli edifici tutelati e, al contempo, la progettazione e realizzazione di un programma articolato di intervento sui monumenti afferenti il complesso di San Girolamo. Questo ha compreso sia le azioni più urgenti per la tutela degli edifici, che operazioni manutentive programmate nel tempo, atte a mantenere un adeguato livello prestazionale degli edifici, onde evitare interventi in emergenza.

Il Piano di Conservazione Programmata e Preventiva, fornito alla Proprietà, costituisce uno strumento funzionale e di facile utilizzo, nel quale vengono pianificati gli interventi manutentivi e le ispezioni sugli edifici dell’intero complesso. Il piano di valorizzazione ha dato completezza al progetto: valorizzazione intesa sia come diffusione dei risultati conseguiti, grazie alla realizzazione delle azioni previste e diffusione della politica di conservazione programmata, sia come riscoperta del Complesso di San Girolamo. Da un lato si è inteso promuovere la buona prassi che prevede una manutenzione costante degli edifici. Dall’altro si è voluto far riscoprire al territorio, e non solo, questo complesso devozionale, la sua importanza nella storia, il suo valore artistico.

L’attuazione dell’intervento di restauro conservativo sulle coperture e sulle superfici esterne così come la realizzazione delle azioni di conservazione programmata previste, è stata affidata alla ditta Luzzana Restauri Srl di Civate, sotto la direzione lavori dell’Architetto Arricobene di Milano.

Con questo primo lotto di interventi si è inteso, infatti, proteggere l’involucro esterno delle cappelle, realizzando una nuova copertura delle stesse, proteggendo così la calotta in malta cementizia, in precedenza esposta alle intemperie. La bonifica degli intonaci esterni, punto critico degli edifici, ha permesso di far fronte a una delle principali cause del deterioramento delle superfici interne.

Il cantiere di restauro è stato suddiviso, come pensato in fase progettuale, in gruppi di tre cappelle, sulle quali si è operato in sequenza prima sulle coperture e poi sulle facciate esterne. Concluso l’intervento di restauro è stata prontamente avviata l’attuazione del piano di manutenzione programmata, che prevede specifici e costanti interventi manutentivi, atti a mantenere gli edifici in buone condizioni conservative, evitando di dover intervenire in emergenza. La gestione del quotidiano permette, infatti, di rendere efficaci gli investimenti attuati.

Tra le azioni di manutenzione condotte, si segnalano principalmente: la rimozione di vegetazione e patina biologica, una delle più tenaci cause di degrado dovuta all’esposizione a nord delle cappelle; la pulizia dei canali di gronda e dei camminamenti perimetrali alle cappelle, potenziale causa di possibili infiltrazioni e umidità da risalita; puntuali ritocchi pittorici in corrispondenza delle stuccature.

Conclusosi questo primo intervento sull’involucro dell’edificio, grazie al finanziamento di Fondazione Comunitaria del Lecchese e Regione Lombardia, è stato possibile dare avvio alla campagna di restauro delle statue e delle superfici dipinte di ciascuna cappella, tuttora in corso di esecuzione.