VOLLEY/INTERVISTA SPECIALE:
SYLVIA NWAKALOR, DA GARLATE
ALL’IMPRESA DI CONEGLIANO

LECCO – Leggendo tra le righe il suo curriculum, si potrebbe così d’acchito credere di aver “posato” gli occhi sul palmares di un’atleta navigata, esperta – da anni sulla scena della pallavolo femminile italiana. E invece no; stiamo parlando della 22enne opposto di Garlate in forza al Bisonte Firenze (A1) e alla nazionale italiana Sylvia Nwakalor, origini nigeriane ma sin dalla più tenera età nel nostro paese.

La ragazza con la casacca azzurra dei “grandi” anche se non da protagonista assoluta – è riuscita a ottenere un bottino decisamente lusinghiero. Oro nel 2017/18 nel circuito internazionale volley Master, l’anno successivo arriva il bronzo nella stessa competizione – tuttavia si tratta solo dell’aperitivo, la tavola viene poi apparecchiata a festa. Il menù è dei più succulenti, roba da leccarsi le dita o i baffi e così il cameriere serve due piatti da masterchef : l’argento ai mondiali, e il bronzo europeo. Fino all’oro continentale, messo al collo lo scorso 4 settembre a Belgrado e che fa da preambolo a quello conseguito dall’Italvolley anche nel settore maschile – tra le cui fila il comasco Simone Anzani in più circostanze è risultato decisivo.

Tante le soddisfazioni sin qui ottenute da Sylvia, l’ultima arrivata a livello cronologico anche se non parliamo di un trofeo sollevato, è datata 2 dicembre 2021 quando grazie ai suoi 24 punti il Bisonte ribaltando l’esito del match (perdeva 2- 1) espugnando il parquet dell’Imoco Conegliano tolse alle venete un imbattibilità che durava da ben 76 vittorie filate. Pari a 720 giorni.

Nwkalor, inutile girarci intorno, sei entrata nella storia…
“Io come tutte le mie compagne – certo un grande onore, ma adesso bisogna guardare avanti”.

Hai vinto una sorta di derby lecchese con il Conegliano di Miriam Sylla, a suo tempo domiciliata a Valgreghentino, felice?
Onestamente non ho mai pensato a queste cose – ritengo sia un fattore secondario. Vero che entrambe siamo cresciute nel settore giovanile dell’Olginate ma ripeto, felice lo sono per aver portato a casa due punti, vincendo il tie break. Ho fatto 24 punti? Bene, ma è e resta una vittoria di squadra”.

Ambizioni del Bisonte Firenze, attuale sesta forza del torneo?
“La speranza è di arrivare il più in alto possibile – ad oggi saremmo nella griglia playoff visto che si qualificano le prime otto, ma di traguardi non me ne pongo. Vedremo”.

Nonostante la giovane età puoi vantare una serie di successi davvero prestigiosi.
“Con l’Italia in effetti ho vinto tanto, ma lavoro per cercare di ritagliarmi in azzurro (se lo meriterò) uno spazio maggiore, in ogni caso far parte della squadra ritengo sia già un grande onore”.

Alla seconda d’andata espugnaste Perugia (1-3), un pizzico di dispiacere per aver battuto tua sorella Linda attualmente in forza al team umbro?
“Quando sono in campo non guardo in faccia a nessuno; voglio sempre vincere e sono stata davvero felice anche in quella circostanza. Il problema era per mia madre, lei tifa ovviamente per entrambe – vada come vada ha sempre una figlia da consolare…”.

Nella gara di ritorno, facciamo che vince Linda così termina 1-1 e tutte vissero felici e contente?
“No, meglio se finisce 2-0 per me. Lei è al primo anno di serie A1 e sta facendo abbastanza bene, ritengo abbia le qualità per crescere – lo spero di tutto cuore”.

Ok, abbiamo capito: sul parquet non esistono parentele – potrai allora svelarci pregi e difetti della Sylvia in campo 
“Detto che ho davvero molto da migliorare aggiungo che urge lavorare tanto sul servizio. La qualità? Bah, l’attaccare e il saper prendere al volo l’occasione giusta per mettere palla a terra”.

Nwakalor, apriamo una finestra sul mondo – un mondo in cui le donne spesso sono discriminate devono pagare la ferocia dei loro aguzzini.
“Purtroppo la situazione è questa; basta guardare tutti i femminicidi che accadono quotidianamente. Donne a cui viene rubata la libertà di pensare, vestire esprimere la propria opinione, fa male sentire queste cose – invito tutte le donne a denunciare da subito ogni sopruso”.

E del razzismo che dire?
“Altro punto dolente: per fortuna io non ho mai avuto problemi in questo senso ma è un’altra grossa piaga da debellare – anche se non sarà facile”.

Segui ancora le sorti dell’Olginate, squadra in cui ha mossi i primi passi sportivamente?
“Certo, di loro conservo un ottimo ricordo; spesso ci sentiamo e quando posso vado a trovarle in palestra. Auguro alla società di mantenere la vetta della classifica e salire in B2”.

Chiudiamo con due parole sul Covid.
“Tasto dolente, purtroppo i contagi stanno aumentando. Invito tutti a fare la terza dose. Vaccinarsi è l’unica arma efficace che abbiamo – sarebbe poco intelligente non farlo”.

Alessandro Montanelli